Italia. Ora e sempre 8 settembre.
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E’ inaccettabile che le considerazioni sensate di Silvio Berlusconi sull’avventurismo della Nato nel conflitto russo-ucraino vengano presentate dai tg come gesto di solidarietà personale dell’ex Cav. nei confronti del ‘’suo amico Putin’’.
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Renzi a Bologna: datemi un tortellino, solleverò il mondo!
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“Penso che le donne ministro siano state scelte anche perché erano giovani, non solo perché erano brave, ma anche perché erano belle…”. A parlare è Rosy Bindi, autorevole esponente (rottamanda) del Pd. Ipse dixit, allora. Così alle ‘’bellezze’’ del governo abbiamo aggiunto un nuovo cognome al loro: Maria Elena Boschi Callipigia (da uno degli attributi più apprezzati della dea Afrodite-Venere), Marianna Madia Botticelli (visto che sembra discesa da un dipinto dell’autore a ‘’miracol mostrare’’), Federica Mogherini Castiglione (come la contessa incaricata di una delicata missione internazionale dal Cavour). Infine, Roberta Pinotti d’Arco, bionda e guerriera come la pulzella d’Orlèans. Lei pulzella non lo è più, ma fa lo stesso.
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Dopo aver cazziato Massimo D’Alema per i suoi giudizi sul partito e sul governo, Debora Serracchiani ha replicato stizzita – da pasdaran del renzismo – anche a Rosy Bindi. Questa ‘’donna fatta’’ con il volto da bambina tra un po’ la vedremo comparire su di un video, diffuso via internet, avvolta in una tuta e in un turbante di colore nero, intenta ad agitare un coltellaccio sotto la gola di un dalemiano inginocchiato ai suoi piedi, legato come un salame e costretto ad osannare il Califfo fiorentino nella speranza di salvarsi il collo.
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A Romano Prodi è stato conferito il premio ‘’Alcide De Gasperi: costruttori d’Europa’’. Lo ha certamente meritato perché, durante la sua presidenza dell’Unione, Prodi ha promosso due eventi d’importanza storica: l’introduzione dell’euro e l’allargamento ad Est. Nel corso della cerimonia, il Professore bolognese, rievocando l’attività politica dello statista trentino, ha commentato la legge elettorale maggioritaria del 1953: ‘’Fu tanto criticata da essere definita legge truffa. Essa, soprattutto con gli occhi di oggi era invece rispettosa dei principi di democrazia e certamente più efficace e democratica di molte recenti proposte’’. Così l’Italicum è sistemato.
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Una visita nella Corea del Nord ha segnato un passaggio importante anche nella vita di Gianni Cuperlo. Sul piano personale, fu in quell’occasione che si fidanzò con la moglie Ines. Per quanto riguarda l’aspetto politico diamo la parola alle cronache: ‘’Venticinque anni fa, 1989. I giovani comunisti italiani – qualche mese prima del famoso crollo che provocò un trauma nella sinistra mondiale – furono protagonisti di un atto di coraggio orgogliosamente rievocato nei giorni scorsi da Gianni Cuperlo. Era in corso la manifestazione d’apertura del Festival mondiale della gioventù svoltasi a Pyongyang, capitale della tetra Corea del Nord quando, al momento di entrare nello stadio tutti i membri della delegazione italiana si coprirono la fronte con una fascia bianca che in Oriente, particolarmente in Cina, è segno di lutto. In tal modo si volle esprimere piena solidarietà con i ragazzi assassinati dalla polizia a Tien An Men. Un gesto rischioso in un paese retto da una delle più feroci dittature postbelliche’’. Nulla da eccepire, tranne una considerazione. Pochi mesi prima del 9 novembre 1989 (quando cadde il Muro di Berlino) i giovani comunisti si sentivano ancora parte della stessa ‘’famiglia’’ che annoverava tra i suoi componenti il Partito comunista nordcoerano benché considerassero quel Paese come ‘’una delle più feroci dittature postbelliche’’. Ma era pur sempre un partito fratello. Insomma, fu la caduta del Muro a fare ‘’tana per tutti’’. Altrimenti sarebbero ancora insieme, appassionatamente, comunisti.
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A Cernobbio c’erano Gianroberto Casaleggio e Matteo Salvini. Lo Studio Ambrosetti non è più quello di una volta.
