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Ecco le condizioni di Ncd a Forza Italia per le Regionali. Parla Quagliariello

Nessuna intenzione di fermarci ora. Gaetano Quagliariello risponde a quanti tra gli aderenti alla futura Costituente popolare hanno chiesto a Ncd un’accelerazione sul nuovo progetto che unirà il partito di Angelino Alfano, Udc, Popolari per l’Italia e parte di Scelta civica. Il coordinatore nazionale di Ncd e presidente della fondazione Magna Carta è da sempre in prima linea a promuovere il soggetto che punta a diventare il polo alternativo al Pd di Matteo Renzi. In questa intervista a Formiche.net, ne racconta lo stato dell’arte, pone delle condizioni a Forza Italia in vista delle Regionali e a Matteo Salvini dice: “Faccia cadere le giunte di Veneto e Lombardia dove la Lega governa con noi”.

Senatore, si registra qualche traballio nella Costituente popolare. E’ sicuro che questa è la volta buona o alla fine prevarranno come sempre le resistenze dei singoli partiti?
Dev’essere la volta buona se non vogliamo che la vicenda dell’area popolare alternativa alla sinistra in Italia sia declinata al passato, senza alcuna prospettiva di futuro. La costituente popolare ha scelto di partire dai contenuti e non dai contenitori, dalle battaglie condivise e non dagli organigrammi. Attorno alle emergenze del Paese come il lavoro, l’economia, la politica estera, ci stiamo dotando di strumenti operativi come l’intergruppo, il direttivo, i gruppi di lavoro. Siamo determinati ad andare avanti, vorremmo essere il primo nucleo di una grande storia. Per dare un futuro alla nostra area politica abbiamo compiuto scelte difficili e dolorose, figuriamoci se intendiamo fermarci ora…

Quanti sono di preciso i parlamentari che hanno aderito al progetto? E chi fa parte del direttivo della Costituente popolare?
L’appello per la Costituente popolare ha raccolto 83 sottoscrizioni, ma il numero non è definitivo perché ci sono gruppi ‘in movimento’, colleghi che hanno manifestato interesse ma hanno bisogno dei loro tempi. La costituente è come un fiume: se la si sostanzia con le idee giuste – e noi pensiamo di averne – più scorre e più cresce. Per organizzare il lavoro è stato designato un direttivo ma si tratta di una struttura aperta, di volta in volta a seconda dei temi da affrontare partecipano e sono i benvenuti tutti coloro che hanno idee.

Il presidente dell’Udc Gianpiero D’Alia ha detto a Formiche.net: “Noi dell’Udc abbiamo chiuso la porta al Pdl per costruire una nuova offerta politica dei moderati. Ora non dipende da noi ma dagli amici di Ncd voler andare avanti sul serio o recitare solo i soliti riti. Per risolvere il tema dell’area popolare in Italia, bisogna imprimere una forte accelerazione con gruppi unici e successivamente un partito unico”. Concetto ribadito anche dal segretario Lorenzo Cesa a Chianciano. Come risponde?
Se il metro per misurare la determinazione è il coraggio delle scelte compiute rispetto al vecchio centrodestra, credo che la storia stessa della nascita dell’Ncd dovrebbe fornire ampie rassicurazioni all’amico Gianpiero. Nessun problema: né sui gruppi né sul partito.

Qual è la posizione di Costituente popolare in merito al dialogo con Forza Italia e Berlusconi? Le posizioni sembrano divergere a riguardo.
Ci sono due piani differenti. Da un lato c’è il tema delle vicine elezioni regionali, in vista delle quali esiste un tavolo di confronto per verificare la praticabilità di un’alleanza nelle Regioni chiamate al voto. C’è poi il piano nazionale. Ncd, e insieme a noi la Costituente popolare, è l’unica forza dell’area alternativa alla sinistra ad aver intrapreso una direzione chiara rispetto al Paese, al governo, alle riforme e alla prospettiva politica, e a portarla avanti senza sbandamenti. Altrove vedo solo incertezze, contraddizioni, tatticismi e piccole furbizie. E’ Forza Italia a dover risolvere le proprie crisi di identità. Quando avranno deciso se essere carne o pesce, valuteremo la compatibilità delle linee politiche e dei percorsi sapendo che attualmente il nostro è ben chiaro, altri meno. Al di là delle sensibilità di ciascuno – e sarebbe strano se non ce ne fossero – è questa la direttrice di fondo su cui tutti siamo d’accordo.

Pensa sia possibile un’alleanza di centro-destra che vada da Ncd a Forza Italia a Lega e Fdi? Non ci sono posizioni inconciliabili, per esempio, su immigrazione ed Europa? Salvini del resto ha giù chiuso la porta all’ipotesi di accordo con Ncd…
Con il lepenismo di Salvini è evidente che non abbiamo molto a che fare, la nostra prospettiva nazionale è costruire l’area popolare. Ma più di ogni altra cosa, del segretario della Lega colpisce l’ipocrisia e anche lo scarso coraggio. Le sparate sui giornali ci vuole poco a farle, ben più difficile è spiegare come si può porre pregiudiziali in vista delle prossime regionali e poi governare due Regioni con i voti determinanti dell’oggetto del proprio pregiudizio. Ecco, se la politica è coraggio e serietà, se Salvini si rifiuta di sedersi al tavolo con questo o quel ministro, si alzi anche dai ricchi tavoli di Veneto e Lombardia visto che lì senza Ncd non va da nessuna parte. Faccia cadere le giunte e lo spieghi ai suoi elettori. Suvvia…

E’ favorevole alle primarie promosse da Raffaele Fitto come strumento di selezione per questa tornata elettorale?
Innanzitutto osservo che a un anno esatto dalla nascita del Nuovo Centrodestra, il dibattito nel vecchio centrodestra è ancora avviluppato al punto in cui l’avevamo lasciato. Altra dimostrazione, dopo il ripensamento di Forza Italia sulle riforme e il ‘vorrei ma non posso’ nel rapporto con il governo, che avevamo ragione noi. Io non ho nulla contro le primarie, anzi: noi per primi le abbiamo lanciate quando a Raffaele sembravano una bestemmia. Ma le primarie devono essere un mezzo e non un fine, e soprattutto non uno strumento di furbizia da evocare quando fa comodo e da rifiutare quando si teme una competizione vera e aperta. La vicenda delle scorse amministrative qualcosa ci ha insegnato, e ora nel dialogo con i potenziali alleati delle Regionali pretendiamo un salto di qualità in termini di chiarezza. Insomma, definiamo il quadro e poi valuteremo le situazioni specifiche. Detto questo, se c’è qualcuno che non ha paura ma anzi ha nel suo dna democrazia e meritocrazia, questo è proprio Ncd.

Se non riuscirete a trovare un accordo con Forza Italia per le Regionali, potreste sostenere candidati comuni con il Pd?
Noi alle Regionali intendiamo perseguire una strategia nazionale che valorizzi e salvaguardi l’area politica che siamo impegnati a costruire. Non andremo a macchia di leopardo e soprattutto è importante che ci si presenti uniti come Costituente popolare. I nostri interlocutori naturali per costruire un’alleanza sono i partiti alternativi alla sinistra perché la nostra prospettiva politica è essere chiaramente antagonisti alla socialdemocrazia. Ma certo, in vista delle elezioni locali molto dipende dagli atteggiamenti che incontreremo. Abbiamo aperto un tavolo con Forza Italia ma notiamo che ci sono nel centrodestra forze che continuano a tenere atteggiamenti inaccettabili. Presentarsi già alle elezioni locali in chiave alternativa alla sinistra è il tentativo che privilegiamo, augurandoci che prepotenze e miopie non ci costringano a trovare modalità differenti per salvaguardare l’area che stiamo costruendo.

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