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Forza Italia studia in FVG la “Santa Alleanza” liberale. Il caso di Cividale del Friuli e del sindaco Balloch, enfant prodige del Cdx friulano.

Il primo cittadino di Cividale del Friuli.
Il primo cittadino di Cividale del Friuli.

Novità in arrivo dal Friuli Venezia Giulia, vero e proprio laboratorio politico liberale. Da diversi mesi, infatti, sia Forza Italia, sia il Partito Liberale Italiano FVG si stanno “annusando” (questo, forse, è il termine più corretto) per studiare (in attesa di capire gli sviluppi di uno scenario nazionale molto articolato, per non dire complesso), nuove alleanze, o quantomeno sinergie, partendo dalla comune matrice “Liberale”.

Dopo il ritorno del marchio “PLI” nelle amministrative di 5 piccoli comuni (dove è stato superato anche il 6 per cento in termini di consensi), adesso gli sguardi sono fissi su uno dei comuni più importanti della provincia di Udine: Cividale del Friuli.

Un comune di oltre 11 mila abitanti guidato da un giovane sindaco di 37 anni (Stefano Balloch), che è a capo di una coalizione di centro destra, e, da pochi mesi, è anche il coordinatore politico dei Club Forza Silvio in Friuli (nella foto durante un convegno). Un primo cittadino che ha saputo lavorare molto bene valorizzando tutte le diverse “leve” dell’economia locale, puntando sulla storia, sulla cultura, sul turismo e su tanti altri settori di riferimento (come per esempio il sociale e lo sport).

Nella prossima primavera del 2015 si andrà di nuovo al voto e Balloch potrebbe essere sostenuto da Maurizio Facchettin, imprenditore triestino che coordina da 18 mesi l’area liberale del Friuli Venezia Giulia sotto il logo del PLI. Un’ alleanza politica i cui risultati saranno monitorati, secondo quanto risulta a Formiche.net, dai vertici regionali (e non solo) di Forza Italia.

L’idea è semplice: riportare nell’alveo di FI tutti i movimenti liberali (soprattutto in occasione delle amministrative), dando seguito a quella promessa di “rivoluzione liberale“, che, nei primi anni dell’ingresso in politica di Berlusconi, era uno dei punti di forza del programma elettorale. Attualmente Facchettin è il punto di riferimento (anche per i risultati elettorali raggiunti nei diversi territori “giuliani”) dei liberali in FVG. Non si può escludere tra l’altro che anche altri gruppi (a partire da FARE sfaldatasi dopo le Europee) possano decidere di fare riferimento al gruppo politico del giovane imprenditore triestino.

Sotto i colpi del premier Matteo Renzi e della sua forza “cinetica” (anche all’interno del PD), FI deve andare a intercettare un’area elettorale che può pesare fino al 10 per cento (sull’intero territorio nazionale) e che risponde, da sempre, a principi/filosofia di natura liberale.

Perdere questa opportunità significa per Berlusconi e il suo gruppo direttivo “consegnaresu un piatto d’argento l’intera area liberale al centro-sinistra. Un centro sinistra che, in questo momento, non sta portando avanti una politica liberale, ma ha capacità di attrazione politica (anche perché esce da “vincente” nelle ultime Europee) superiori al Cdx.

L’operazione Balloch-Facchettin (quando sarà formalizzata e annunciata sui media) è un vero e proprio test utile per gli analisi di Forza Italia. Vedremo quanto questa suggestione politica sarà in grado, di far decollare sul territorio di Cividale del Friuli, una santa alleanza dal chiaro profumo liberale. Chiaro che se i risultati dovessero risultare più che lusinghieri, la vittoria “liberale” potrebbe portare FI a fare una serie di scelte strategiche non solo nel Friuli Venezia Giulia, ma anche, più in generale, su scala nazionale. Nel frattempo, Facchettin sta lavorando per portare in dote alla coalizione di cdx di Cividale un personaggio mediatico (molto vicino ai liberali) che possa accelerare ulteriormente il consenso, che dovrà cristallizzarsi alle prossime amministrative sul giovane primo cittadino, tra gli enfant prodige dell’area CDX tricolore.


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