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La nuova squadra digitale di Juncker dichiarerà guerra a Google?

Ieri il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha reso nota la composizione della sua nuova squadra. 27 commissari, di cui 9 donne, 7 vicepresidenti e una novità sull’agenda digitale. Per una commissaria uscente, Neelie Kroes, arrivano un commissario all’economia digitale e un super-commissario al mercato unico digitale.

DUE AL POSTO DI UNO

Nel dettaglio, l’ex premier estone Andrus Ansip sarà vicepresidente con competenze al Mercato Unico Digitale, mentre il popolare tedesco Günther Oettinger, già Commissario all’energia nel governo Barroso, è stato nominato commissario per il settore Digital Economy and Society. A sostituire Joaquín Almunia nel ruolo strategico di commissario alla concorrenza vi sarà invece la liberale danese Margrethe Vestager.

Juncker ha osservato che “con la creazione del Single Digital Market, potremo generare una crescita addizionale per l’Europa pari a 250 milioni di euro, nel corso del mandato della nuova Commissione, creando centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro, in particolare per i giovani in cerca di occupazione”.

CHI FA CHE COSA

La missione di Ansip – si legge nella nota della Commissione – sarà quella di presiedere alle iniziative legislative finalizzate all’abbattimento delle persistenti barriere nazionali nella regolamentazione sulle telecomunicazioni, sul copyright e sulla protezione dei dati personali, sulla gestione del radiospettro, e ancora sulla concorrenza.

Nel suo ruolo da vicepresidente l’ex primo ministro estone dovrà coordinare il lavoro dei neocommissari: all’Economia e Società Digitali; al Mercato Interno, Industria, Imprenditoria e PMI; all’Occupazione, Affari Sociali, Competenze e Mobilità del Lavoro; alla Giustizia, Diritti dei Consumatori e Parità di Genere; agli Affari Economici e Finanziari; alle Politiche Regionali; all’Agricoltura e Sviluppo Rurale.

In una lettera a Oettinger, Juncker ha scritto inoltre che il nuovo commissario per il settore Digital Economy and Society dovrà lavorare ad una riforma della direttiva sull’e-Privacy lavorando proprio a stretto contatto con Ansip.

UNA MATERIA AGGROVIGLIATA

La doppia nomina al digitale ha generato una riflessione che rende forse il nostro Paese meno alieno: “Una governance complicata sembra sempre più tipica dell’agenda digitale. In effetti, il tema è trasversale. E la logica della divisione delle funzioni è sempre discutibile. L’Italia lo sa bene – ha scritto sul suo blog Luca De Biase -. Ma almeno ora possiamo dirci che non siamo strani noi: è strana una materia che rivoluziona ogni cosa e che ha bisogno di visione e condivisione per un’azione coordinata ma incisiva. Difficile. Certo è che altri ci sono comunque riusciti finora meglio di noi. E’ tempo di accelerare”, conclude De Biase.

LA LINEA DI OETTINGER

La nomina del sessantunenne della CDU Oettinger, fortemente voluta dalla compagna di partito Angela Merkel, lascerebbe già intendere la linea impressa da Juncker all’Agenda digitale.
Ricordato per aver suscitato scandalo e provocato un’interpellanza parlamentare europea per la sua proposta che i Paesi Ue con eccessivo deficit di bilancio esponessero la bandiera a mezz’asta e per la presa di posizione per il commissariamento della Grecia, Oettinger in passato si è esposto più volte anche contro lo strapotere di Google.

LE GRANE PER GOOGLE

Dal caso dello spionaggio dello scorso anno il gruppo statunitense è sotto assedio in Europa per le sue pratiche anticoncorrenziali di ricerca e per il suo uso di grandi quantità di dati personali. E mentre Vestager deve ancora stabilire la sua strategia per portare avanti il caso di Google ereditato da Almunia, a Google si pensa già al peggio.
“Il gruppo tecnologico statunitense teme che Juncker possa propendere per un approccio più conflittuale, che potrebbe includere accuse formali, nuove indagini e, infine, alcuni pesanti multe”, si legge in un articolo pubblicato sul Financial Times. 
E potrebbe essere lo stesso Oettinger a dare del filo da torcere a Google: “Il potere di mercato di Google potrebbe essere frenato – ha detto il nuovo commissario secondo quanto riportato da Reuters – aggiungendo che avrebbe lavorato per garantire che i servizi del motore di ricerca preservino i criteri di neutralità e l’obiettività.

L’AUT AUT DI ALMUNIA

Il commissario Ue uscente alla concorrenza Joaquín Almunia ha rinnovato mercoledì l’impegno dell’Ue per una concorrenza leale tra i motori di ricerca: “Google dovrà trovare soluzioni alle preoccupazioni giustificate segnalate a Bruxelles dai concorrenti”, ha detto il commissario Almunia in un’intervista a Bloomberg Tv in occasione del Forum Ambrosetti a Cernobbio aggiungendo che Google dovrà ora presentare nuove proposte soddisfacenti se vuole evitare una multa Ue.
A febbraio Google aveva presentato un’ultima nuova “proposta di rimedi”, la terza in quattro anni, di cui Bruxelles si era inizialmente mostrata soddisfatta ritenendola “adeguata”.
In quella proposta Google ha promesso di visualizzare, con pari rilevanza, i prodotti/servizi offerti da Google e quelli da portali concorrenti.
“Le offerte di Google non sono inutili ma nemmeno lontanamente sufficienti”, aveva dichiarato Oettinger.

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