Prime parole del prossimo “ministro degli Esteri europeo” e prime bacchettate per Vladimir Putin. L’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini, ha esordito alla commissione Affari esteri del Parlamento europeo bacchettando la Russia sulla crisi in Ucraina e sottolineando che si andrà avanti con le sanzioni contro Mosca se Putin non farà un passo indietro.
I RAPPORTI RUSSIA-UE
“Non esiste più un partenariato strategico fra Ue e Russia per scelta di Mosca”, ha dichiarato Federica Mogherini parlando alla commissione, “è nel nostro interesse puntare a creare le condizioni per lavorare a un partenariato strategico. Nessuno dotato di buon senso può sostenere il contrario”. E per fare in modo che accada, ha ricordato l’accordo del Consiglio degli ambasciatori che ha deciso di mettere in campo nuove sanzioni alla Russia, lavorando così “a una soluzione politica” che faccia a meno delle armi. “Occorre garantire – ha aggiunto – che i membri della Nato dell’Europa dell’Est, quelli che hanno una frontiera comune con la Russia, siano sicuri che l’articolo 5 dell’Alleanza non sia lettera morta e che la Nato possa intervenire per garantirne la sicurezza”.
QUALI SANZIONI ALLA RUSSIA
Per tre giorni a partire da domani, nel corso del vertice Nato in Galles, si discuterà sulle possibili sanzioni economiche da applicare alla Russia se non cesseranno le ingerenze da parte di Mosca in Ucraina, decisione che sarà presa venerdì 5 settembre. “La presidenza italiana ha la responsabilità dell’attuazione delle decisioni prese dai capi di Stato e di governo”, ha sottolineato Mogherini, per questo nei prossimi tre giorni si discuterà in Commissione su quali settori strategici concentrare le nuove sanzioni e chi aggiungere alla lista dei sanzionati.
NUOVI ACCORDI CON MOLDAVIA, UCRAINA E GEORGIA
Sono le politiche di ampliamento dell’Unione Europea a essere la chiave del semestre di presidenza italiana “qui si gioca la nostra credibilità”, ha dichiarato Mogherini, ed è per questo che “sosterremo l’accordo di associazione tra Ue e Moldavia, ma anche con Georgia e Ucraina”. Il ministro ha poi ricordato che “l’Italia è sempre stata a favore dell’allargamento dell’Unione europea, e quindi pensiamo che lo strumento dell’ampliamento sia utile anche a livello regionale” precisando, però, che “ampliamento non significa accelerazione artificiale del processo” di adesione.
IRAK, ISIS E CRISI INTERNAZIONALI
Rispetto alla crisi irachena e agli scontri con l’Isis, Mogherini ha suggerito “di evitare la narrativa dello scontro di civiltà e di religione” perché “fa comodo all’Isis, ma non a noi”. “Occorre trovare una soluzione regionale per Iraq e Siria” ha poi continuato e, concentrandosi sull’Irak ha rintracciato nel sostegno a “un governo inclusivo” la possibile carta per la pacificazione futura del paese.
Su Gaza e sulla crisi mediorientale ha sottolineato l’urgenza di “un cessate il fuoco che possa portare al termine del conflitto, non basta solo un cessate il fuoco prolungato”. In questa situazione, ha continuato, “interviene il ruolo dell’Unione europea: bisogna capire che ruolo avrà nella ricostruzione a Gaza. Dobbiamo svolgere un ruolo politico”.
GAS E SOUTH STREAM
Anche il progetto South Stream vede il “grande sostegno” dell’Unione Europea e della Mogherini. “Il progetto – ha aggiunto – è strategico ed essenziale per la sicurezza energetica, per l’approvvigionamento e per la diversificazione delle fonti energetiche”.
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