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Renzi e i Poteri Forti. L’ultima scenetta di Mago Matteo

Povero Renzi. Anche la Conferenza episcopale italiana gli ha dato – salmodiando – del fanfarone e lo ha invitato a parlare di meno e a fare di più e meglio. Si consoli però. Il Cardinale Bagnasco alla fine ha concluso che l’articolo 18 non è un dogma. A Marco Biagi – lui proprio non se lo meritava – andò peggio con la Pastorale del lavoro, quando venne chiamato in quella sede a presentare il Libro Bianco, che era ben altra cosa rispetto al Jobs Act.

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Carrai? Prima persona singolare del passato remoto del verbo carrare: io Carrai, tu carrasti, egli carrò….

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I pedofili devono soltanto portare pazienza. Prima o poi, l’Europa – che sta trasformando in diritti civili le svariate attitudini sessuali delle persone – si ricorderà anche di loro. Cominceranno a dire che, in fondo, gli antichi filosofi e i grandi poeti greci, fondatori della cultura occidentale, non disdegnavano accompagnarsi con giovanetti, tanto che il nome pedofilo deriva proprio dal greco. Quando si voltano le spalle al diritto naturale si sa dove si comincia, non dove si va a finire. E c’è una differenza sostanziale tra il concetto di libertà e quello di diritto.

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Direzione del Pd. Il 29 settembre è il giorno dei santi Michele, Gabriele e Raffaele. Santi importanti, ma che nulla hanno da spartire con i loro colleghi (del 25 ottobre) Crispino e Crispiniano. Del resto, Pier Matteo Renzi Tambroni non è Enrico V e il Largo del Nazareno non si trova ad Azincourt.

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Avrà ascoltato Matteo Renzi la seconda lettura della messa di domenica? È un brano di una lettera di S. Paolo ai Filippesi: ‘’Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso’’.  Ci pensi quando entrerà in direzione.

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Perché meravigliarsi  dei toni dell’intervista del premier a Repubblica? In fondo Matteo Renzi segue l’esempio di Luigi de Magistris. Basta dire: ‘’Io non me ne vado’’ e prendersela con i ‘’poteri  forti’’, che sono, poi, ancora gli stessi che hanno trasformato in un leader nazionale un ragazzotto, un po’ bullo, sindaco di una città italiana di media grandezza. E che adesso si accorgono – tardivamente – dell’errore compiuto.  E cercano di scaricarlo. Ma lui resiste.

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