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A spasso con Margaret parlando di Mattew (Renzi)

Ho appena incontrato quassù una Margaret molto furente, che imprecava in inglese contro un certo Giannelli. Che in un giornale italiano ha osato presentarla seduta su una nuvoletta – lei che non si siede mai neppure qui – e insoddisfatta dell’adozione di Matteo Renzi attribuitale da “tale” Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil.

“Insoddisfatta un corno”, mi ha detto Margaret, fresca d’altronde dell’altra soddisfazione procuratale dalla bocciatura referendaria degli indipendentisti scozzesi. “Sono invece orgogliosa di questo giovanotto italiano, questo splendido Mattew, ancora più bravo di Tony, il giovanotto laburista che riprese e proseguì la mia opera risanatrice e davvero riformatrice malamente proseguita al governo da un mio successore conservatore. Questo Mattew farà grandi cose, se non si lascerà trattenere da king George”. Penso che alludesse a Giorgio Napolitano, l’anziano presidente della Repubblica d’Italia, che ormai si nuove come un re, anzi più ancora di un re, che certe cose, almeno nella Gran Bretagna di Margaret, non se le permette.

“Do you remember Bettino?”, mi ha chiesto ad un certo punto Margaret sapendo quanto Bettino Craxi, appunto, mi fosse stato paragonato in vita dai suoi avversari per certi metodi spicci coi quali trattava con chi gli capitava a tiro. “Mattew assomiglia anche a lui, oltre che a Tony”, mi ha detto la signora.

Sono contento naturalmente che Margaret – si proprio lei, Margaret Thatcher – abbia recuperato quassù la memoria che aveva penosamente perso negli ultimi anni di vita terrena, laggiù. Qui si guarisce all’istante da tutto, senza spese. Disponiamo di un servizio sanitario gratuito.


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