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Perché l’ipotesi Telecom-Mediaset seduce e spaventa

Lo scenario media-telecomunicazioni è suggestivo ma deve superare ostacoli di non poco conto. Per questo l’ipotesi circolata sulla stampa di una fusione, o di robuste sinergie, tra Telecom Italia e il gruppo Mediaset fatica a trovare sostenitori.

COSA OSTACOLA LA FUSIONE

I problemi sono tanti e vanno da quelli Antitrust a quelli regolatori passando per la governance e gli assetti azionari. Senza contare il ruolo di Silvio Berlusconi e il conflitto di interessi che si verrebbe a creare come evidenziato dall’economista Innocenzo Cipolletta in un’intervista su Formiche.net.

“Da entrambe le parti l’ipotesi finanziaria è ritenuta priva di senso industriale”, ha scritto Antonella Olivieri sul Sole 24 Ore, la quale aggiunge che “un merger cozzerebbe con la legge e in particolare con il Sistema integrato delle comunicazioni (Sic), che impone un tetto del 20% ai ricavi complessivi del Sic – stampa editoria anche per il tramite Internet, radio tv, cinema e pubblicità – conseguibili da un singolo operatore “, si legge sul quotidiano diretto da Roberto Napoletano.

L’USCITA DI SCENA DEI SOCI BANCARI

Nonostante l’ottimismo del presidente del gruppo Telecom, Giuseppe Recchi, per i soci bancari un’ipotizzata integrazione azionaria con Mediaset non avrebbe molte chance di decollare. Il loro disinteresse per l’azienda è ormai noto. Per concentrarsi sui rispettivi core business, Generali, Intesa e Mediobanca hanno già programmato la loro uscita dall’azionariato di riferimento di Telecom alla scadenza del patto di sindacato.

E a nulla servirà la probabile entrata di Vivendi nel capitale di Telecom, frutto della cessione dell’8,3% delle quote possedute da Telefonica al termine dell’affare Gvt.  Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo ha escluso infatti ogni ipotesi di una Telco 2, una nuova holding di controllo di Telecom a cui potrebbero partecipare anche alcuni dei vecchi soci di cui si erano diffuse le voci in questi giorni. “Venderemo la quota quando ci sarà la migliore utilità. Ma come ha già detto Messina (l’ad di Intesa), “venderemo”, ha confermato ieri Gros-Pietro a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio.

UN’ALTERNATIVA

Diverso invece il discorso di una possibile alleanza, “che possa andare anche un po’ più in là di un mero accordo commerciale”, a cui fa accenno Olivieri sul Sole. La compagnia italiana di telefonia possiede infatti una piattaforma tecnologicamente avanzata di Iptv (Internet Protocol Television) che potrebbe fare gola al gruppo Mediaset, leader invece nei contenuti con Premium e con in tasca i diritti per la Champion League.

I dettagli, gli approfondimenti e i consigli degli esperti negli approfondimenti di Formiche.net

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