“Riteniamo che, il sindacato italiano, fortemente radicato, abbia ancora la forza di reagire e di evitare il declino”. Così Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, definisce l’organizzazione sindacale che guida dal febbraio del 2010. Lo fa aprendo i lavori del XV Congresso nazionale dei metalmeccanici Uil che si svolge da oggi fino a giovedì prossimo a Villa San Giovanni,in provincia di Reggio Calabria.
UN MESSAGGIO AI SINDACATI
E l’ex operaio dell’Ilva diventato leader della categoria delle “tute blu” ha aperto le danze rivolgendosi proprio ai suo omologhi in Cisl e Cgil. A Giuseppe Farina della Fim ha riconosciuto di essere stato un leale e affidabile compagno di viaggio: “È soprattutto grazie a questo rapporto – ha ribadito – che abbiamo salvaguardato la contrattazione e intere filiere produttive. Abbiamo anche consolidato corrette relazioni industriali in questo Paese. Ovviamente, non condivido la decisione assunta dalla Fim di effettuare un presidio nei pressi della Presidenza del Consiglio a fine mese: un’iniziativa solitaria che rischia di mettere in discussione una linea di coerenza che ha caratterizzato la Fim in questi anni”.
IL MONITO A LANDINI
Anche a Maurizio Landini ha rivolto un monito preciso: “Considero – ha scandito- le annunciate iniziative della Fiom per il mese di ottobre più un tentativo di scavalcare la Cgil per fini che non hanno nulla a che fare con le questioni sindacali. Questa ulteriore decisione rischia di interrompere un percorso comune che faticosamente si stava cercando di intraprendere”. E sempre facendo riferimento alle intenzioni della Fiom ha poi aggiunto: “Sulla rappresentanza la nostra posizione è lineare: il Testo unico va applicato nella sua interezza; stabilisce come si approvano le piattaforme e come si rinnovano i contratti di primo e di secondo livello e noi abbiamo bisogno che il testo unico venga riconfermato anche da Confindustria e da Federmeccanica nel momento in cui i due livelli sono sotto attacco. È, poi, indispensabile, in questo momento, evitare la costruzione di piattaforme contrattuali di organizzazione poiché questo ci porterebbe direttamente a rivivere le esperienze del passato che, per quanto ci riguarda, sono state esaltanti. Sia chiaro che non esiste nessuna possibilità di realizzare un percorso di rinnovo contrattuale comune se partiamo da piattaforme separate e soprattutto non ci sarà nessuna possibilità di realizzare un rinnovo contrattuale unitario se non si parte dal riconoscimento dei due contratti sottoscritti da noi e dalla Fim nel 2009 e nel 2012”. A Federmeccanica, invece, la piena disponibilità al dialogo, anche rispetto all’intenzione “di aprire un tavolo di confronto, subito dopo il nostro congresso, allargato anche a chi non ha sottoscritto gli ultimi contratti nazionali”.
IL RAPPORTO CON RENZI
Infine, il rapporto con il governo Renzi. “Non ci interessano – ha sottolineato – riunioni pletoriche, convocazioni plenarie, passerelle a Palazzo Chigi. Ci preme dare il nostro contributo basato su storia, esperienza, presenza capillare sul campo dei problemi. Abbiamo notato un cambio di andatura conclamata. Dalla velocità estrema si è declinato al passo dopo passo. Nell’uno e nell’altro caso, però, l’esecutivo di Matteo Renzi, che apprezziamo per aver alzato la testa in ambito europeo, non può e non deve procedere da solo o con compagni di viaggio estemporanei e alternativi. Si deve andare avanti insieme, soprattutto perché in Europa siamo ancora un fanalino di coda e solo facendo riforme concrete si esce dalla crisi e si ritorna ad essere leader nel vecchio continente, anche a livello industriale. Un cammino senza di noi non porterebbe i risultati che il Paese si aspetta, perché, diciamolo chiaramente, il sindacato, e la Uilm ‘in primis’, è un pezzo della democrazia in Italia e mai come ora c’è tanto bisogno”.
LE RICHIESTE ALL’ESECUTIVO
Le richieste all’esecutivo sono precise: “Chiediamo – ha chiesto Palombella – di defiscalizzare gli oneri impropri per abbassare la pressione contributiva; di eliminare l’Irap e tutte le accise sull’energia per il manifatturiero più esposto alla concorrenza internazionale; di estendere l’applicazione della norma, varata in occasione della vertenza Electrolux, che prevede sgravi contributivi in favore delle aziende che ricorrono alla solidarietà; di fissare età pensionabili differenziate a seconda del lavoro che si svolge”.Il leader della Uilm ha salutato Luigi Angeletti che non presentera’ la sua candidatura al congresso confederale di novembre: “Lo ringraziamo per quello che ha fatto finora e per quello che continuerà a fare con un diverso incarico e un’altra responsabilità”. Poi, ha chiosato:”Con altrettanto affetto e determinazione chiediamo a chi sarà il prossimo segretario generale della Uil, presumendo fin da ora la sua profonda conoscenza del mondo metalmeccanico, di continuare sulla linea già tracciata da Luigi e di insistere nella tutela del sistema industriale”. Il bilancio dell’azione sindacale svolta dalla categoria in questione e’ pressoche’ positivo: “Abbiamo rinnovato -ha ricordato il dirigente sindacale-uno dei migliori contratti nazionali di lavoro: 130 euro è il miglior risultato ottenuto negli ultimi 20 anni, nonostante la congiuntura negativa e le tendenze deflazionistiche. Basti pensare che pochi mesi fa gli edili hanno rinnovato il loro contratto con un incremento salariale di 40 euro in 3 anni. Abbiamo rinnovato il contratto delle cooperative e quello con Confimi. Abbiamo firmato accordi con Fiat essenziali per il rilancio degli stabilimenti di Pomigliano, Mirafiori, Grugliasco, Cassino, Melfi e Val di Sangro. Abbiamo firmato il nuovo contratto con Fiat cercando di garantire a migliaia di lavoratori un’efficace copertura contrattuale”. La prospettiva del Paese poggia sul futuro possibile per l’industria:”L’Italia-ha precisato-va liberata dall’assenza di innovazione e dalla paralisi dell’azione pubblica che tanto condizionano il mancato sviluppo del settore industriale e, del manifatturiero. Anche la delinquenza organizzata, basata sulla malavita sostenuta dalle tante mafie impedisce l’accesso al mercato di molti soggetti. Il Paese si salva attraverso le buone pratiche dell’innovazione, della cittadinanza e della legalità”.
GLI INTERVENTI
Nel pomeriggio prenderanno la parola Maurizio Landini e Giuseppe Farina. Dopo di loro chiuderà la giornata dei lavori congressuali Nino De Masi, l’imprenditore calabrese, sotto scorta dal maggio del 2013, che si è opposto al pizzo della ‘Ndrangheta. Domani a mezzogiorno, invece, un dibattito con una figura storica del sindacalismo italiano, Giorgio Benvenuto, leader della Uil dal 1976 al 1992. Insieme a lui, Antonio Passaro, portavoce di Luigi Angeletti: entrambi si confronteranno su un’epoca che è oramai alle nostre spalle, quella dello scontro tra le forze sindacali e politiche sul tema della scala mobile. I due, proprio a questo riguardo hanno scritto un paio di interessanti libri: rispettivamente, “Il divorzio di San Valentino. Così la scala mobile divise l’Italia” (ed.Fondazione B.Buozzi) e “Alla ricerca del salario perduto” (Tullio Pironti Editore). Era il tempo in cui l’inflazione viaggiava a due cifre;oggi il problema è opposto, dato che alla recessione è seguita la deflazione. La Uilm ha dichiarato di voler stare dentro a questo tempo scommettendo su ripresa e sviluppo, in attesa di una crescita che ancora non c’è.