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Che cosa non mi convince del Jobs Act Poletti 2.0

Raccontano che, sconfortato per  il dibattito ed il voto nell’Ufficio di presidenza di Forza Italia, l’ex Cav abbia affermato: ‘’Però che Capezzone questo Fitto!’’

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Mercoledì a Milano è convocato il vertice europeo sul lavoro, dove Matteo Renzi, se non vuole presentarsi completamente a mani vuote, dovrà rassegnarsi a offrire un mazzo di papaveri (fiori anch’essi volatili) ad Angela Merkel. Perché in tema di lavoro avrà ben poco da presentare. E’ abbastanza improbabile che il Senato approvi il Jobs Act Poletti 2.0 entro la data dell’8 ottobre e anche se lo facesse (con un voto di fiducia su di un disegno di legge delega?) sarebbe difficile spiegarne i contenuti ai partner europei dal momento che il provvedimento resta molto, troppo generico, aperto quindi ad ogni possibile soluzione. Per quanto riguarda il programma europeo ‘’Garanzia giovani’’ i dati non sono confortanti: su 200mila domande gli uffici hanno fino ad ora convocato e ‘’preso in carico’’ 55mila soggetti e le opportunità lavorative sono solo 13mila o poco più. Poi, Renzi insiste con l’operazione Tfr in busta paga nonostante che tutti o quasi lo abbiano sconsigliato.

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Bella la mossa del sindaco e del sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma. Patetiche le dimostrazioni degli orchestrali e dei coristi che rimpiangono quel posto di lavoro in cui sarebbero stati occupati ancora a lungo ed ottimamente se non avessero fatto di tutto per metterlo a rischio. Ora dovranno guadagnarsi la pagnotta e non potranno più sputare nel piatto dove mangiavano anche il companatico. Quel trattamento se lo sono meritato a forza di segare il ramo sul quale stavano seduti. Ma ce la faranno gli amministratori a vincere la loro sacrosanta battaglia o dovranno piegarsi ad un ricorso per comportamento antisindacale ex articolo 28 dello Statuto dei lavoratori?

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I sondaggi danno Forza Italia in forte calo, almeno 5 punti sotto il M5S. Ciò significa che, se si andasse a votare con l’Italicum, sarebbe Grillo a vedersela con Renzi in caso di ballottaggio. Le formazioni minori, anche se coalizzate nel centrodestra, rischierebbero di sparire. Bisogna tenere conto della la realtà e andare a votare al più presto con il Consultellum, dove, almeno alla Camera, alcuni partiti avrebbero delle chance di sopravvivenza, mentre il Pd non riuscirebbe a governare da solo.

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Poteva esserci una mossa più cretina dell’abolizione di ogni forma di finanziamento pubblico ai partiti?

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Il Pd è diventato una Lega rossa (o, se volete, arancione) di dimensione regionale. Pare che più della metà dei suoi iscritti  nel 2014 si trovino in Emilia Romagna.

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