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Così cresce il PdL (Partito della Leopolda)

Pd o PdL? Nessuna bandiera democrat sventolerà, come negli anni scorsi, a Firenze questo fine settimana perché, precisano gli organizzatori, non è un’iniziativa di partito. Eppure, anno dopo anno, è il partito della Leopolda ad essersi rafforzato sempre di più. Tanto che sbaglia forse Gianni Cuperlo nel descrivere l’evento fiorentino come “un partito parallelo”. La realtà sembra piuttosto che, edizione dopo edizione, quella che inizia domani è la quinta, il PdL abbia fagocitato il Pd.

Un partito sempre più a vocazione maggioritaria che apre le porte a esponenti centristi come Andrea Romano di Sc o di sinistra come l’ex vendoliano Gennaro Migliore, da oggi ufficialmente tesserato Pd. Un partito sempre più ispirato al modello americano, come la Leopolda stessa con il suo formato pop, quest’anno la scenografia è quella di un garage in stile Apple, i suoi gadget, la sua formula barcamp. O come le cene di autofinanziamento in favore delle casse del Pd che Renzi organizzerà a Milano e a Roma il 6 e 7 novembre.

Il partito della Leopolda cresce e diventa per la prima volta di governo, come ha commentato lo stesso presidente del Consiglio nella sua enews: “Adesso le cose sono cambiate: non basta proporre idee, bisogna realizzarle! Tocca a noi, non ad altri”. Firenze diventerà una passerella dei membri dell’esecutivo, vista la partecipazione dei ministri Maria Elena Boschi, madrina dell’evento, Roberta Pinotti, Marianna Madia, Dario Franceschini, Andrea Orlando e Giuliano Poletti. Non solo. La Leopolda diventa come ogni anno una festa del renzismo a cui partecipano le categorie più disparate: imprenditori come Enzo Rosso di Diesel e Brunello Cucinelli, finanzieri internazionali come Davide Serra, magistrati come il presidente dell’anticorruzione Raffaele Cantone, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi.

E se il partito della Leopolda cresce, cresce anche la divaricazione con chi in quel partito non si riconosce, con quel mondo della sinistra dura e pura che sabato non sarà a Firenze ma scenderà in piazza con la Cgil. O parteciperà sabato a Roma alla festa di Left dall’eloquente titolo-citazione: “Quello che non ho è una camicia bianca”.



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