Lasciare il governo e optare per l’appoggio esterno, insieme a Forza Italia, in modo da far pesare di più il proprio intervento e agevolare la reunion del centrodestra. La proposta su cui il senatore Antonio D’Alì invita a riflettere il suo partito scuote gli alfaniani. Le parole del responsabile Economia di Ncd arrivano in un momento molto teso tra “cugini”. Il veto sulle alleanze per le Regionali che arriverebbe direttamente da Berlusconi disorienta e ostacola il dialogo che comunque prosegue, con accordi in via di definizione su molteplici realtà locali.
FI… O COSTITUENTE POPOLARE?
C’è chi preferisce guardare altrove per la ricostruzione del polo moderato e piuttosto che inseguire nuove larghe intese con Fi, punta a sviluppare il progetto di Costituente popolare con Udc, Popolari di Mario Mauro e parte di Scelta civica. “Se Fi sceglie una linea estremista alleandosi con Lega e Fratelli d’Italia – spiega il deputato Sergio Pizzolante – noi dobbiamo impegnarci per dare vita a un altro centrodestra, costruendo il partito popolare in Italia”. Il rischio con la proposta di D’Alì, aggiunge il vicecapogruppo di Ncd alla Camera, è rendere traballante il governo e portare il Paese alle urne: “Non possiamo dire che ne andiamo, faremmo un favore alla sinistra”, ammonisce.
IL PESO AL GOVERNO
C’è chi pensa poi che è al governo che Ncd può dire maggiormente la sua. E’ il caso per esempio del senatore Giuseppe Esposito che comprende la logica di D’Alì ma invita a non mollare di un centimetro sulle riforme: “E’ chiaro che non abbiamo lo stesso peso del Pd nell’esecutivo ma su molte cose abbiamo portato il premier a ragionare, basti pensare all’articolo 18 che senza la nostra partecipazione sarebbe rimasto un tabù intoccabile”. Ciò che conta, fa notare Esposito, è “restare al governo per le riforme e non un’ora di più. Il nostro partito, come dice Alfano, deve avere entrambi i piedi impiantati nel centrodestra”.
LA PROPOSTA VISTA DAL CENTRO
Anche ambienti centristi vicini all’Udc contattati da Formiche.net commentano la proposta di D’Alì. E suggeriscono a Ncd di abbandonare logiche che ripropongono vecchie coalizioni e di affrontare con coraggio la realtà: “Non si può rimettere insieme ciò che non sta più insieme da tempo”, dicono ambienti di vertice dell’Udc.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Occasioni per fare il punto e riflettere su questo argomento il partito di Alfano ne ha più di una. E’ convocata per stasera l’assemblea dei gruppi parlamentari e dei coordinatori regionali di Ncd. E questo fine settimana l’appuntamento è a Conversano (Bari), dove è in programma la prima festa nazionale del partito. Mille giorni per il sud è la sfida che gli alfaniani lanceranno dalla Puglia.