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Tutti i progetti di Terna svelati da Matteo Del Fante

Un’audizione informale per conoscere le strategie generali dell’azienda, orientate alla creazione “di un mercato dell’energia sempre più interconnesso, efficiente nei costi ed affidabile e sicuro negli approvvigionamenti“. A questo è servita una della sue prime uscite pubbliche del nuovo ad di Terna, Matteo Del Fante, sentito dalla Commissione Attività produttive della Camera (sotto il video integrale dell’audizione).

IL MERCATO ELETTRICO

L’ad, che ha preso il posto di Flavio Cattaneo alla guida della società dopo le ultime nomine decise dal governo Renzi, si è soffermato su quanto il sistema sia mutato negli ultimi anni. In primo luogo, l’evoluzione del parco produttivo che ha registrato una forte crescita della generazione termoelettrica al nord e al sud Italia e una massiccia crescita degli impianti a fonte rinnovabile intermittente.

Dal 2003 ad oggi – ha aggiunto – “vi è stata una significativa evoluzione del sistema che ha portato ad una crescita della capacità di generazione installata tale da avere oggi margini più che adeguati in uno scenario di overcapacity“. Lo sviluppo della rete elettrica, ha detto Del Fante “ha reso possibile a questi stessi impianti di poter immettere energia nel sistema concorrendo ad aprire ad un regime di concorrenza e a favorire una riduzione dei prezzi. Contestualmente, negli ultimi 5 anni l’evoluzione del parco produttivo nazionale si è tradotta in un mutamento del mix produttivo“.

COSA HA FATTO E STA FACENDO TERNA

Terna, in questa fase di cambiamenti ha impresso per Del Fante “una forte accelerazione agli investimenti sulla rete, con diversi progetti realizzati che hanno interessato tutto il territorio nazionale, per complessivi 2700 km di nuove linee e 89 stazioni elettriche, pari ad un valore complessivo di investimenti superiore a 8miliardi“.

I MACRO OBIETTIVI DI SVILUPPO

Proseguendo nell’illustrazione dei suoi progetti, l’ad ha snocciolato alcuni macro obiettivi del Piano di sviluppo: “Massimizzazione scambi con l’estero attraverso la rimozione dei vincoli alla, capacità di trasporto esistente sulla frontiera nord, riduzione congestioni interzonali, in particolare tra le zone Centro Sud e Centro Nord, integrazione fonti rinnovabili con interventi di incremento della magliatura della rete“, con “benefici ambientali quali la riduzione delle emissioni di CO2, stimata nell’ordine di 13 milioni di tonnellate all’anno”. Progetti che, per Del Fante, vogliono “fare dell’Italia l’hub elettrico per il Mediterraneo e l’area balcanica“. Tra i progetti strategici: la partecipazione alla gara per l’acquisizione della rete greca e deal rete Fs. Per quanto concerne la privatizzazione della società omologa di Atene, ha ribadito che l’offerta dovrà essere presentata “entro il primo dicembre”. Mentre sul possibile acquisto della rete elettrica di Ferrovie: “Siamo in due diligence“, ha detto Del Fante, aggiungendo che passeranno “mesi” prima di un possibile passaggio di controllo. Troppo presto, dunque, per un commento sul valore dell’asset che, secondo l’ad di Fs Michele Elia ammonta a un miliardo di euro.

GLI EFFETTI PER IL PAESE

Secondo l’ad, il lavoro dell’azienda ha portato a “una discesa dei prezzi nelle varie zone di mercato”. I benefici globali generati “ammontano a 5,5 miliardi di minori costi già generati, che diventeranno circa 19 miliardi con gli investimenti futuri”. L’azienda “ogni anno movimenta circa 2000 fornitori, il 96% dei quali italiani e prevalentemente piccole imprese (71%).

IL NODO CDP E STATE GRID

Tra i temi affrontati, dopo le relative domande da parte della Commissione, c’è stato quello della cessione di una quota minoritaria di Cdp reti – il 35% – al colosso China State Grid. Cosa comporterà questa scelta molto discussa? Per Del Fante “la cessione non implica un cambiamento di strategia” della società di trasmissione elettrica. “Come ho già detto al Senato – ha dichiarato l’ad – non pensiamo che di per sé (il passaggio della quota, ndr) implichi… degli input che ci darà l’azionista“. Ha aggiunto: “L‘eventuale ingresso di un consigliere merita la stessa risposta: il cda è composto da nove soggetti, non c’è nessun motivo perché il fatto che uno rappresenti l’azionista dell’azionista e sia un rappresentante del primo operatore al mondo del nostro settore cambi le strategie di Terna”. Anzi, ha concluso, “auspicabilmente cerchiamo di vedere se ci sono punti di sviluppo comune in Europa o in Asia“.

AUDIZIONE DELL’AD DI TERNA, MATTEO DEL FANTE [VIDEO]



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