Le ultime disavventure cibernetiche di cui è stata protagonista, hanno spinto JPMorgan Chase a correre ai ripari, individuando forse in Mosca il possibile responsabile.
La banca americana, riporta oggi Reuters, ha confermato di stare indagando su un possibile attacco avvenuto nei confronti dei suoi server a inizio del mese. Sul banco degli imputati, come aveva già sospettato l’Fbi, potrebbe esserci proprio la Russia, che avrebbe deciso di fare questo in rappresaglia alle sanzioni Usa comminate per la crisi ucraina.
ULTERIORI MISURE
“La banca – ha detto all’agenzia la portavoce dell’istituto, Patricia Wexler –, sta prendendo ulteriori misure per proteggere informazioni sensibili o riservate, anche se non rileva attività di frode insolite in questo momento“. Compagnie di tale grandezza, ha aggiunto al New York Times, “subiscono attacchi informatici quasi ogni giorno”. L’ultimo la scorsa settimana, quando l’istituto rivelò di essere stato il bersaglio di una campagna di email di phishing per raccogliere informazioni sui clienti e sottrarre loro dati sensibili o infettare i loro computer con virus.
I PRECEDENTI CONTRO JPMORGAN
L’indagine della banca arriva a poco tempo da un nuovo caso che ha scosso gli Usa e che ha riguardato proprio JPMorgan. A inizio ottobre nomi, indirizzi e numeri di telefono di circa 76 milioni di conti personali e sette milioni di imprese sono trafugati dal sistema dell’istituto.
Solo negli ultimi dodici mesi – riporta USA Today – secondo dati diffusi dall’Fbi, negli Stati Uniti sono stati “rubati” oltre 500 milioni di dati e informazioni finanziarie, con circa 110 milioni di cittadini americani colpiti.
COIVOLGERE WALL STREET
Gli ultimi furti di milioni di dati informatici ai danni di istituzioni finanziarie avevano già spinto nelle scorse settimane le autorità federali e statali americane a fare pressione su Wall Street perché alzasse le difese contro gli hacker. I crescenti attacchi cyber preoccupano infatti non poco anche in chiave geopolitica l’Amministrazione Obama, come aveva spiegato il New York Times, citando alcune fonti che vedono il Dipartimento del Tesoro in prima linea in questa nuova crociata.