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Leopolda 5: la Sinistra e il futuro. Dopo Martelli, Prodi e Veltroni sarà la volta buona?

Cronisti e commentatori hanno acceso i riflettori su come è cambiata la Leopolda con Matteo Renzi premier: il linguaggio dei tweet, la gestione della sicurezza, le personalità intervenute, le polemiche interne al PD, gli inediti tavoli con i Ministri, i mille fili che legano il dibattito all’ l’agenda di governo. La mia percezione è stata diversa: la Leopolda 5 non è stata solo la quinta edizione della Leopolda, ma qualcosa di più e di diverso. Il confronto da fare non è con le edizioni precedenti, ma con la storia della sinistra italiana.

Da più di trenta anni molti hanno coltivato il desiderio di una sinistra moderna, riformista e liberale. Un primo tentativo è stato quello promosso da Claudio Martelli nel lontano 1982 a Rimini. Al centro della conferenza programmatica del PSI fu posto il tema “Governare il cambiamento. Per un’ alleanza tra merito e bisogno. ” A quel tentativo di rinnovare la cultura politica della sinistra il PCI rispose picche in nome della diversità comunista e della fumosa “terza via”. Negli anni successivi i molteplici errori della gestione craxiana si incaricano di mandare definitivamente in fumo quellla speranza.

Per trovare una nuova opportunità di rinnovare la sinistra si devono aspettare ben 15 anni: il 1997. Nella cornice dello splendido borgo medioevale di Gargonza Romano Prodi tentò di seminare le basi di un nuovo soggetto politico del centrosinistra: il “partito dell’Ulivo”. Il progetto fu stroncato sul nascere da Massimo D’Alema e Franco Marini perché non vollero (o non ebbero il coraggio) di mettere in discussione l’identità ed il ruolo dei loro partiti.

Ancora dieci anni di attesa e poi qualcosa finalmente sembra muoversi. Siamo nel 2007; a Torino (al Lingotto) nasce la nuova creatura della sinistra: il PD guidato da Valter Veltroni. Ma nei suoi primi sette anni di vita il PD non riesce a decollare perchè continuamente dilaniato da lotte intestine. Basti pensare che cambia ben 5 segretari (Veltroni, Franceschini, Bersani, Epifani e Renzi).

E’ con questa storia travagliata , è con Rimini, con Gargonza, con il Lingotto che la Leopolda 5 deve essere confrontata. La notizia più importante è la segunte. La Leopolda 2014 rappresenta simbolicamente il quarto tentativo di innovare profondamente la mentalità e cultura politica della sinistra italiana per renderla capace di interpretare le esigenze della società contemporanea. Senza questa chiave di lettura non si comprende la portata della sfida politica e culturale lanciata ieri da Matteo Renzi alla Leopolda 5. Se questo quarto tentativo riuscirà o non riuscirà nessuno è in grado di prevederlo, ma questa è la posta in gioco.

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