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Chi c’è dietro al successo dei gufi alla Leopolda

Chi ha avuto più successo alla Leopolda? I gufi. E’ stata un successo l’idea di giocare la campagna di comunicazione della quinta edizione dell’evento renziano per eccellenza sugli animali tanto evocati dal presidente del Consiglio per individuare i nemici dell’innovazione.

Le magliette con la scritta “Io non posso entrare” e l’immagine di un gufo sono andate a ruba a Firenze lo scorso week-end. L’oltre migliaio di t-shirt prodotte, tutte vendute, andranno a rimpinguare le casse della fondazione Open che organizza la tre giorni fiorentina e che è ora al lavoro per fare i conti sulle donazioni ricevute quest’anno. I costi dell’evento, ha stimato Alberto Bianchi, presidente della fondazione nonché neo consigliere Enel su nomina governativa, si aggireranno sui 300mila euro.

Il merchandising “no gufo” si associa alla scenografia della Leopolda. Nel muro che divide le due navate centrali dell’antica stazione sono stati posizionati manifesti che ripercorrono i più grandi epic fail della storia. Si va dalla rivista Variety che nel commentare il successo di Elvis Presley nel 1955 sentenziò: “Il rock ‘n’ roll sarà passato di moda entro giugno” a Decca Recording, l’etichetta discografica che rifiutò di mettere sotto contratto i Beatles, dicendo: “Non ci piace il loro sound. E la musica suonata con le chitarre è in declino”.

E’ Dotmedia, l’agenzia di comunicazione che dalle primarie del 2012 lavora con il presidente del Consiglio, ad aver curato negli ultimi tre anni l’aspetto creativo della Leopolda. “I gufi ci sembravano un’idea informale e ironica in linea con lo spirito della Leopolda – spiega a Formiche.net  Davide Bacarella, ad di Dotmedia – abbiamo deciso poi di utilizzare le frasi pronunciate da chi non è riuscito a comprendere fenomeni che stavano emergendo e che avrebbero modificato radicalmente il futuro, quel ‘futuro che è solo l’inizio’, claim dell’intera manifestazione”.

La Leopolda da sempre si caratterizza per una scenografia molto curata. Quest’anno il palco richiamava il garage, l’incubatore di sogni dove nacque Apple dal genio di Steve Jobs, uno dei riferimenti preferiti da Renzi: “Quella del garage è un’idea che viene direttamente dal presidente del Consiglio che è attento ad ogni fase della Leopolda – chiarisce Bacarella – mentre la chiave dei gufi l’abbiamo sviluppata noi per rappresentare il messaggio dell’evento, in chiave leggera, utilizzando riferimenti della cultura pop da sempre presenti alla manifestazione fiorentina”.

Ecco i manifesti della Leopolda:


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