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IPhone, lo sapete che Apple non teme la cannibalizzazione dell’iPad?

Il rallentamento delle vendite degli iPad, ormai marcato da mesi, potrebbe essere il segno della fine per il tablet della Mela ma Apple può continuare a sorridere perché è l’iPhone a trainare le sue vendite e a garantirle i margini di guadagno più alti.

Questa settimana la casa di Cupertino ha reso noti i suoi risultati trimestrali: mentre le vendite degli iPhone tirano (+16% nell’ultimo trimestre), quelle di iPad sono scese del 7% rispetto al trimestre precedente e del 13% rispetto a un anno prima. Eppure Apple prevede per l’ultimo trimestre del 2014 un fatturato superiore a quanto preventivato a inizio anno e compreso tra 63,5 e 66,5 miliardi di dollari: il rallentamento degli iPad non scalfisce minimamente il suo business.

LA FRENATA DEGLI IPAD

Ci sono tante ragioni per la frenata degli iPad. Intanto tutto il mercato dei tablet sta rallentando: i consumatori iniziano a rivolgere la propria attenzione verso altri device, mentre gli utenti attuali sono portati a non sostituire i tablet che possiedono, notano gli analisti di Gartner.

Lo stesso discorso vale per gli iPad: richiedono di essere aggiornati meno di frequente rispetto a una smartphone. Ma anche, la domanda per i tablet arriva dalla fascia medio-bassa del mercato e invece Apple punta tradizionalmente sulla fascia alta.  

“I tablet hanno conosciuto un boom dopo che Apple li ha lanciati nel 2010 e hanno ormai raggiunto il 40% delle famiglie, dove spesso sostituiscono la Tv per i bambini. Ma non richiedono di essere sostituiti di frequente come uno smartphone, perché hanno meno funzioni, e intanto l’arrivo di tablet di altri vendor sul mercato ha spinto in basso il prezzo medio, da circa 600 dollari nel 2011 a 431 lo scorso trimestre”, si legge su The Guardian.

“Chi compra un phablet con meno probabilità comprerà anche un prodotto con schermo di 7 pollici”, nota Jeff Orr, senior practice director, mobile, di Abi Research. “Se si ha già uno smartphone con schermo grande non serve un tablet piccolo”.

Ma gli utili di Apple continuano a godere di ottima salute perché per la Mela gli iPhone sono molto più redditizi degli iPad: i margini di guadagno sono più alti e vengono sostituiti più di frequente. Ed è vero che Apple ha un portafoglio di prodotti a volte concorrenti tra loro ma questo serve ad aumentare la probabilità che il consumatore compri un prodotto Apple anziché della concorrenza.

“Non siamo preoccupati di cannibalizzarci da soli”, ha detto un top manager Apple dopo il lancio del nuovo iPhone con schermo grande. “Secondo noi chi compra i nuovi iPhone comprerà anche l’iPad”. “Apple si considera come un vendor premium, che offre un’esperienza superiore rispetto a quella che si ha comprando un device Android o con sistema Windows”, nota Orr.

IPHONE, LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO

L’analista di Apple Gene Munster aveva del resto già previsto questo trend prima del lancio degli iPhone 6, quando già giravano voci sull’arrivo di modelli con schermo più grande: possono sì cannibalizzare gli iPad ma questa è “una notizia positiva”. “Alla fine Apple fa un buon affare: il prezzo medio di vendita (Asp) su un iPhone  è di circa 700 dollari con un margine lordo di circa il 45%, contro l’Asp di un iPad Mini di circa 400 dollari e margini lordi del 30%”, spiega Munster. Insomma, se l’iPhone 6 “si mangia” le vendite di 4 milioni di iPad, Apple comunque ci guadagna 1,2 miliardi di dollari in più in termini di fatturato e 780 milioni di dollari in utili lordi.

Non stupisce che il Ceo Tim Cook abbia definito ora il rallentamento degli iPad “poco rilevante”, aggiungendo che presto riprenderanno a crescere e che Apple vede un “grande futuro” per i suoi tablet.

Intanto lo scorso trimestre gli utili operativi di Apple sono saliti dell’11% e le revenues complessive del 12%.

LA FASCIA ALTA DEL MERCATO

La forza di Apple è proprio quella di puntare sulla fascia alta del mercato. Per contro la sua rivale diretta Samsung ha visto crollare le vendite di smartphone e i prezzi di vendita, per la forte concorrenza sulla fascia bassa del mercato dei vendor cinesi. Un problema che Apple non ha.

Samsung, che è il primo  produttore mondiale di cellulari (ne ha distribuiti 79 milioni), ha registrato lo scorso trimestre un profitto operativo trimestrale in calo del 60% a 4.100 miliardi di won (circa 3,8 miliardi di dollari), su vendite in flessione del 20% intorno ai 47.000 miliardi di won. Apple (che ha distribuito 39 milioni di cellulari) ha utili di 8,5 miliardi di dollari e revenues di 42,1 miliardi.

E poi Tim Cook ha altri motivi per sorridere. Ha appena portato l’iPhone in Cina: può prevedere vendite in volumi proporzionali al mega-mercato della Tigre asiatica, cavalcando anche il forte sviluppo della tecnologia mobile 4G. E poi c’è l’accordo con Ibm che porterà gli iPhone e iPad nelle imprese, ampliando i mercati raggiunti da Apple. Il (momentaneo) rallentamento degli iPad è davvero irrilevante.

 

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