Arriva lo stop ai lavori per Boeing e Space X, incaricate il mese scorso dalla Nasa, mediante due distinti contratti del valore di oltre 8 miliardi di dollari, di sviluppare un nuovo veicolo commerciale per riportare a partire dal 2017 gli astronauti nello Spazio direttamente dal suolo americano. L’Agenzia americana ha dovuto sospendere i finanziamenti a causa di un ricorso presentato dalla prima degli esclusi, Sierra Nevada Corporations.
LA DIATRIBA
La società ha protestato contro l’Agenzia aerospaziale Usa, che ha selezionato la capsula Dragon di Space X e la CST-100 di Boeing da utilizzare nei futuri viaggi da e per la Stazione Spaziale Internazionale. Secondo l’azienda, l’esclusione del suo Dream Chaser sarebbe assolutamente inaccettabile, dal momento che costa meno del prototipo della Boeing e farebbe risparmiare allo Stato circa 900 milioni di dollari.
IN ATTESA DEI GIUDICI
A differenza dei programmi selezionati, che hanno proposto due capsule, il programma Dream Chaser si rifà al vecchio Space Shuttle, con un veicolo spaziale in grado di atterrare su pista proprio come un aereo. Adesso la parola spetta ai giudici, il cui pronunciamento è atteso per gennaio. Il preventivo presentato era il secondo in ordine di prezzo dopo Space X, quindi per Sierra Nevada Corporation non è chiaro che cosa abbia portato a scegliere la capsula di Boeing. «È la prima azione legale su un contratto governativo in cui ci imbarchiamo dopo cinquant’anni di attività», fa sapere l’azienda esclusa.