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Come si evolve il potere aereo in Europa

Sono molte le sfide che attendono l’Europa, toccata da minacce in evoluzione in un’area in cui l’insicurezza è in aumento.

Per questo, secondo il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, il generale Pasquale Preziosa, urge ridefinire le linee strategiche della difesa italiana ed europea, offrendo nuove soluzioni capaci di coniugare efficienza operativa e di utilizzo delle risorse in tempi di crisi economica.

A riassumere il pensiero di Preziosa su Seconde line of defense è Robbin Laird, cofondatore della testata, che ha avuto modo di discutere a lungo con il generale in distinte occasioni, una delle quali a Roma in un seminario sul potere aereo organizzato da Airpress. Laird è uno dei più autorevoli commentatori americani di fatti della difesa (collabora anche con Defense News e Breaking Defense) ed è autore di numerosi volumi tra i quali il più recente “Rebuilding american military power in the Pacific: A 21st century strategy”.

IL CONTESTO

L’Italia, spiega Preziosa, così come gli altri Paesi europei, si trova ancora nel bel mezzo di una crisi economica che costringe a tirare la cinghia in diversi settori, compreso quello della difesa. L’effetto più immediato è quello di ridurre i mezzi a disposizione per fronteggiare le crisi esterne, costringendo a compromessi molto difficili tanto i decisori quanto gli strateghi militari. Un ulteriore problema è dettato dal fatto che non esiste più un fronte ben definito di scontro, come nella guerra fredda, ma la natura “liquida” delle nuove minacce rende difficile anche identificare il modo migliore per rispondere, anche perché rallentate (per fortuna) dai processi decisionali interni dovuti alla democrazia.

L’APPROCCIO

In questo contesto, ritiene il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, un ruolo centrale può essere recitato dal potere aereo e spaziale, l’unico “a possedere la flessibilità e la velocità” per consentire ai decisori di rispondere efficacemente alle nuove minacce – come ad esempio i terroristi dell’Isis -, in tempi brevi.
Tuttavia, aggiunge Preziosa, l’uso della forza contro queste “sorprese” deve essere calibrato identificando con chiarezza e realismo gli obiettivi che si vogliono raggiungere. E soprattutto deve poter contare su mezzi adeguati.

NUOVE SFIDE

Per realizzare tutto ciò c’è bisogno di ripensare la difesa, perché possa costare meno e rendere di più in termini di risposta ed efficienza.

La modernizzazione è essenziale e Preziosa vede la possibilità di sfruttare il caccia di V generazione di Lockheed Martin come asset di trasformazione.

“Abbiamo bisogno di pensare al di là dell’F-35 come piattaforma, e pensare alle capacità complessive del sistema, e in questo caso il sistema di sistemi all’interno dei quali le forze di combattimento moderne sono progettate, costruite e impiegate”.



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