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Serve una sana alleanza tra sindaci e aziende per lo sviluppo dell’Italia

Le relazioni tra impresa e territorio, lo sviluppo delle infrastrutture, i processi inclusivi e di partecipazione pubblica, così come la trasparenza amministrativa, passano per i governi locali. Secondo uno studio realizzato da I-Com e Cittalia e presentato oggi a Roma in un convegno i comuni dovrebbero però sostenere il rilancio dell’intera economia nazionale, oltre che il rinnovamento del rapporto tra cittadini e classe politica.

TRE MACROAREE
Lo studio presenta un’analisi dettagliata di tre macroaree chiave: la governance degli interessi e la disciplina della trasparenza nelle amministrazioni comunali; il rapporto tra enti locali, comunità e imprese e la nascita delle città metropolitane.

L’ABBRACCIO TRA IMPRESE E COMUNI
“I rapporti tra amministrazioni locali e imprese sono spesso immaginati, talvolta dalle stesse parti in causa, come relazioni conflittuali, dove il guadagno di una delle due parti debba avvenire a scapito dell’altra, in un gioco a somma negativa. E’ arrivato il momento – afferma Stefano da Empoli, Presidente di I-Com – di provare a trasformare il segno meno in segno più. Questo è certamente vero per le aziende che portano benefici al territorio e alle quali, oggi, è doveroso offrire un canale preferenziale. I Comuni non dispongono naturalmente di tutte le leve per poter attrarre o mantenere investimenti sul proprio territorio. Tuttavia, l’alleanza delle imprese con i Comuni può diventare l’arma in più per fare lobbying positiva sugli altri livelli di Governo, dalla Regione allo Stato, oltre che risolvere le questioni dirimibili a livello comunale.

LO STUDIO
I-Com e Cittalia mettono al vaglio di un’analisi empirica i rating della Bussola della Trasparenza, lo strumento istituito dal Governo per misurare l’adempienza dei comuni alle norme del Piano Triennale per la Trasparenza e l’Integrità, che prende in esame criteri quali la disponibilità online di dati di bilancio, interventi straordinari, personale etc., nonché il relativo formato, qualità e accessibilità.
Dallo studio emergono criticità nell’implementazione della norma sul territorio, talvolta non registrate dalla Bussola. Ed emergono le difficoltà incontrate anche dai Comuni nel praticare il principio della trasparenza, sia pure in uno scenario in cui esistono buone pratiche consolidate.

COSA MANCA?
“Oggi esiste una figura pensata per presiedere alla gestione della trasparenza istituzionale, manca invece una figura analoga che gestisca l’interazione con i portatori di interesse sul territorio”, afferma Gianluca Sgueo, direttore dell’Area Istituzioni di I-Com: “Occorrerebbe individuare all’interno dell’amministrazione, senza oneri aggiuntivi, un ‘Responsabile per la Partecipazione’, incaricato di gestire i processi e redigere, a cadenza periodica, rapporti sulle risposte dei soggetti consultati sui principali provvedimenti”.

IL RAPPORTO TRA ENTI LOCALI, COMUNITA’ E IMPRESE
Lo studio esamina i rapporti tra i soggetti coinvolti nella costruzione e nell’esercizio di opere infrastrutturali che possono impattare sul benessere delle comunità locali. Si tratta di un nodo certamente cruciale nel diffondersi, sempre più marcato in Italia, della cosiddetta Sindrome Nimby (not in my back yard).
I-Com e Cittalia esaminano, in particolare, diversi esempi di policy ambientale, di processi partecipativi, di strumenti regolatori e di strumenti per la valutazione ex ante del rischio, delle ricadute economiche positive per il territorio e di conseguenza anche della valorizzazione delle compensazioni.
Il risultato è che non esiste al momento una metodologia standardizzabile che consenta di “mettere d’accordo” tutte e tre le parti coinvolte. Esistono però molti esempi di strumenti incrociati di tipo economico, ambientale e sociale per offrire una misurabilità effettiva dei benefici e delle esternalità delle opere, in grado di favorire la convergenza tra i soggetti interessati.

CITTA’ METROPOLITANE
“La nascita delle città metropolitane apre nuovi scenari nel rapporto tra territorio e imprese” – dice Pierciro Galeone, Segretario generale di Anci-Cittalia – “offrendo alle amministrazioni l’occasione per potenziare e innovare gli strumenti disponibili per attivare relazioni virtuose che consentano nuovi processi di sviluppo. Con la nostra ricerca si vogliono offrire spunti di riflessione, anche a partire da soluzioni già adottate in alcune città europee, su possibili modelli di inclusione degli stakeholders nella governance metropolitana”.

COSA DICONO LE AZIENDE
“Nel settore energetico tutti i protagonisti del percorso verso la creazione di valore condiviso potranno trovare grande supporto nell’innovazione tecnologica se sapranno costruire relazioni virtuose su tematiche quali lo sviluppo delle fonti rinnovabili, il miglioramento ambientale degli impianti di generazione, l’efficienza energetica, la mobilità elettrica, le smart grid, le smart city”, ha dichiarato Massimo Bruno, Responsabile relazioni esterne territoriali Enel.

Secondo Giampaolo Russo, Amministratore Delegato di TAP Italia “Anche in un quadro di ricentralizzazione delle decisioni e di snellimento delle procedure autorizzative la costruzione di una infrastruttura non può prescindere dal coinvolgimento di chi vive e opera nei luoghi interessati da un nuovo progetto. Tap ha non solo avviato un dialogo costante per illustrare il progetto del gasdotto, ma anche ricercato il confronto sulle opportunità di sviluppo che vi si legano e ai modi concreti per perseguirle. Per esempio attraverso la proposta di costituzione di veicoli operativi ad hoc o di board indipendenti di validazione e monitoraggio dei progetti. Anche così si combatte un atteggiamento di sfiducia che spesso accomuna aziende e istituzioni locali.

Per Michelangelo Suigo, Head of Public Affairs Vodafone Italia, “L’operato di un’azienda deve essere fondato sul confronto quotidiano con gli stakeholder nazionali e locali – ha affermato Suigo, Head of Public Affairs di Vodafone Italia – . È solo sulla base di queste relazioni virtuose che si possono progettare partnership di valore con le Pubbliche Amministrazioni e le varie realtà operanti nei territori”.



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