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Hamas si vanta della strage nella sinagoga di Gerusalemme

È di quattro morti e nove feriti il bilancio di un attentato avvenuto questa mattina a Gerusalemme. Gli attentatori, due uomini, si sarebbero introdotti in una sinagoga durante la preghiera del mattino armati di pistole, asce e coltelli. Dopo aver ucciso quattro persone e ferendone altre nove, sono stati fermati e uccisi dalla polizia israeliana. L’atto è stato rivendicato da Hamas e arriva dopo settimane di tensioni tra israeliani e palestinesi.

DINAMICA

La sinagoga in cui è avvenuto l’attentato si trova nel sobborgo di Har Nof, su Agasi Street, a Gerusalemme. I due attentatori, provenienti da Gerusalemme est, avrebbero fatto irruzione durante la preghiera del mattino al grido di “Allah akbar” (“Allah è grande”), uccidendo almeno quattro uomini e ferendone altri nove, cinque dei quali in condizioni molto gravi, come riferiscono fonti di agenzia. I due attentatori sono poi stati uccisi dalle forze dell’ordine israeliane dopo uno scontro a fuoco. Un terzo attentatore sarebbe riuscito a fuggire.

LE REAZIONI

L’attentato è stato rivendicato da Hamas in una nota, in cui si legge che l’atto sarebbe una risposta all’uccisione dell’autista trovato impiccato nel suo autobus al capolinea di Har Hotzvim domenica notte, anche se per gli inquirenti israeliani si tratterebbe di suicidio. l’attentato, inoltre, sarebbe una conseguenza dei “crimini di Israele ad al-Aqsa”, si legge sempre nella nota.

Non è solo colpa di Hamas, secondo il premier israeliano Benyamin Netanyahu, ma anche del presidente palestinese Abu Mazen. L’attentato, si legge nel comunicato diramato dal governo israeliano, è la “conseguenza diretta del loro incitamento, un incitamento che la comunità internazionale ha irresponsabilmente ignorato”. “Reagiremo duramente – si legge ancora nel comunicato – alla crudele uccisione di ebrei che si erano recati a pregare, da parte di biechi assassini”.

Gli Stati Uniti, attraverso il segretario di stato John Kerry, hanno condannato immediatamente l’attentato, definendolo “puro terrore inumano”.


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