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Tutti i perché della bombetta d’acqua su Roma

Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Calabria e Sicilia. Sono otto le Regioni per le quali la Protezione Civile ha valutato per oggi “criticità rossa” (il livello massimo) per rischio idrogeologico. Per il dipartimento della Protezione Civile si tratta di una “situazione senza precedenti”, ma secondo gli esperti la perturbazione che sta investendo l’Italia da nord a sud si esaurirà tra oggi e domani, salvo replicarsi la settimana prossima con tanta pioggia e vento.

COSA STA ACCADENDO

Bernardo Gozzini, ricercatore del Cnr e direttore del consorzio toscano LaMMa, ha spiegato al Corriere della Sera il fenomeno in atto nella nostra penisola:
“Si tratta di un evento che non si sposta velocemente ed è arrivato con qualche ora di ritardo rispetto alle previsioni”, ha commentato Gozzini.
Ma la tregua del fine settimana non dovrà ingannare: “L’aria instabile si chiuderà su se stessa tra stasera e domani e avremo un fine settimana soleggiato quasi ovunque”, ma “già domenica sera rivedremo lo stesso copione di questa settimana: vento caldo, piogge intense prima al Settentrione — soprattutto tra Liguria e Toscana — poi giù verso il Meridione”, ha anticipato l’esperto al Corriere.

LE CAUSE

Gozzini ha spiegato che “quelli che vediamo sono gli effetti della bassa pressione atlantica che è passata attraverso la penisola iberica, si è alimentata a causa del vento dall’Africa e dell’umidità dovuta a un Mediterraneo più caldo, e ora si scarica sull’Italia non appena trova delle barriere come, in questo caso, le Alpi Apuane e gli Appennini”.

LE PREVISIONI DI NOVEMBRE

Quello che è appena iniziato sarà un novembre caldo e umido: “Questo mese — al netto di novità atmosferiche — sarà caratterizzato da tanti giorni di pioggia, più di quanti ne abbiamo registrati negli anni passati”, ha previsto il ricercatore del Cnr.

OTTOBRE DA RECORD

Secondo l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr) abbiamo assistito all’ottobre più caldo dal 1800.
L’ottobre 2014 registra infatti un’anomalia di +3.2 gradi rispetto alla media del periodo 1971-2000. Dalla graduatoria dell’Isac emerge inoltre che i 5 mesi di Ottobre più caldi dal 1800 ad oggi sono tutti compresi negli ultimi 15 anni.

Se il caldo è stato da record, le precipitazioni risultano, invece, sotto la media quasi ovunque: “A livello nazionale, rispetto al periodo di riferimento 1971-2000, si è registrato un -30%, con alcune eccezioni locali quali il Gargano, dove i valori sono stati oltre il triplo del normale, e parte della Liguria e della Sicilia”, si legge in una nota l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche.



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