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Energia, come cambiano le relazioni tra Europa e Nord Africa

Il Mediterraneo rappresenta per l’Europa una sfida e allo stesso tempo un’opportunità di sviluppo, non solo in termini di gestione dei flussi migratori, ma anche in riferimento al potenziamento e miglioramento di un sistema energetico locale e integrato.

Il semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea spinge molto sul rafforzamento di una partnership energetica tra l’UE e i paesi del Nord Africa. L’obiettivo non è unico né tantomeno unidirezionale. Da una parte c’è un interesse condiviso nello strutturare nella sponda sud del Mediterraneo un sistema energetico sano e stabile, sia in termini normativi che infrastrutturali, che tenga conto di tutte le esigenze sociali e ambientali ad esso collegate. Dall’altra c’è la volontà europea di mettere in piedi una strategia energetica che possa assicurare ai propri paesi certezza di rifornimenti e anche opportunità di investimenti produttivi.

Per supportare le iniziative della Presidenza italiana in tale ambito, l’Istituto Affari Internazionali ha condotto uno studio in collaborazione con la Fondazione Enel. Da questo sutdio sono emerse le sfide comuni che i paesi del Maghreb sono chiamati ad affrontare: eccessivo uso di fonti fossili nell’energy mix, preponderante presenza dello Stato, effetto distorsivo dei sussidi, assenza di un quadro normativo trasparente e insufficiente presenza di investimenti privati.

L’impegno della Presidenza italiana nel rafforzare le relazioni energetiche tra le due regioni è ben rappresentato dall’organizzazione della conferenza ministeriale Costruire un ponte energetico sul Mediterraneo, svoltasi a roma il 18 e 19 novembre. Durante la due-giorni ministri dell’energia europei e nordafricani e le maggiori organizzazioni e associazioni di settore  si sono confrontati sui punti d’azione necessari a raggiungere obiettivi energetici comuni: certezza nei rifornimenti ed efficienza nell’utilizzo.

“La presenza di un settore energetico sicuro, sostenibile ed efficiente è una priorità per l’Unione Europea. I recenti avvenimenti in Ucraina hanno portato la sicurezza energetica tra le massime priorità nell’agenda politica europea; in questo contesto la diversificazione nell’approvvigionamento rappresenta un elemento di fondamentale importanza” , ha detto Maroš Šefčovič, vice-presidente della Commissione Europea.

Nello sviluppare le relazioni energetiche con la sponda sud del Mediterraneo, le raccomandazioni che vengono dallo studio dello Iai sono molto chiare: attivare un modello di integrazione e connessione bi-direzionale, predisporre iniziative specifiche adatte alle singole situazioni, rinforzare gli strumenti di cooperazione bilaterale dell’Ue e razionalizzare le iniziative istituzionali, evitando inefficienti sovrapposizioni.

Si legge su ANSAmed che, secondo dati dell’Osservatorio Mediterraneo dell’Energia (OME), entro il 2030 saranno necessari investimenti per 715 miliardi di euro. Tra le priorità strategiche vi è quella di rafforzare il sistema di interconnessione tra le due sponde. È in quest’ottica che Med-TSO e MEDREG hanno firmato un protocollo d’intesa per l’integrazione progressiva dei sistemi energetici nel Mediterraneo. Per Bruno Lascoeur, presidente dell’Ome, nel settore del gas sarà necessario rafforzare gli scambi con i fornitori tradizionali, Algeria in primis.

Med-TSO è nata nel 2012 ed è l’Associazione degli operatori delle reti di trasmissione di 17 Paesi del Mediterraneo. Nel 2007 è nata invece MEDREG l’Associazione dei regolatori per l’elettricità e il gas del Mediterraneo, avente lo scopo di creare un quadro di regole armonizzato a livello regionale.

Progetti di cooperazione e investimenti e iniziative pubblico-private nel settore energetico tra le due sponde del Mediterraneo non si esauriscono qui. Nel 2008, nell’ambito dell’Unione per il Mediterraneo (UpM), è stato lanciato il Mediterranean Solar Plan (MSP) per la creazione di posti di lavoro “green” e di strumenti necessari all’identificazione, categorizzazione e promozione di progetti pilota specifici. Nel 2010 l’Ue ha finanziato il progetto triennale Paving the Way for the Mediterranean Solar Plan, diretto a creare le condizioni adeguate per un miglior uso delle energie rinnovabili (solare, eolico e altre fonti). Nel 2012 è nata RES4MED, Soluzioni energetiche rinnovabili per il Mediterraneo.


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