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Ecco quanto la stagnazione regna sovrana in Italia

Acqua gelata sul mercato del lavoro: ottobre annulla i buoni dati del mese precedente e fa emergere un quadro occupazionale più in linea con gli indicatori di attività.

I NUMERI

Lo sfondamento del tetto del 13% da parte del tasso di disoccupazione (3.400.000 persone in cerca di un posto, 90.000 in più rispetto a settembre) riflette –insieme alla flessione mensile dell’occupazione (-55.000 unità) – anche l’aumento delle forze di lavoro (+34.000). Quest’ultima tendenza, già osservata nel mese precedente, può sottendere un minor scoraggiamento, il che sarebbe un fatto positivo.

LA RIFLESSIONE

Ma può anche riflettere lo sforzo di ricerca insoddisfatto da parte di componenti di nuclei familiari particolarmente danneggiati dalle dinamiche reddituali degli ultimi anni; in questo caso sarebbe un segnale di difficoltà sociale.

LE PERCENTUALI

I dati trimestrali vedono, inoltre, un forte aumento della disoccupazione di lunga durata (oltre un anno) che è arrivata a rappresentare il 62% della percentuale complessiva dei senza lavoro, percentuale che nel terzo trimestre 2013 era pari al 57%; è un fenomeno da osservare con attenzione perché rischia di innestare effetti di persistenza nelle sacche di disoccupazione.

LA CONCLUSIONE

Nell’insieme, dunque, un mercato del lavoro meno tonico di quello che gli ultimi dati indicavano e che conferma la tendenziale stagnazione in cui si trova la nostra economia.


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