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Mire e contraddizioni di Raffaele Fitto

Raffaele Fitto è infaticabile. È a Strasburgo, visto che è parlamentare europeo, ma è anche a Bari per seguire le prossime elezioni regionali, a Roma per punzecchiare i berlusconiani doc e organizzare manifestazioni come quella di ieri in memoria della Caduta del Muro, a Milano per cercare di mettere il cappello (come più di un osservatore ha pensato) alla recente Leopolda Blu organizzata da Sveglia Centrodestra.

La capacità di lavoro dell’ex governatore della Puglia è nota, dunque non fa notizia. Fa invece specie, per gli addetti ai lavori, l’ardore di Fitto – che punta a indicare per Forza Italia un sano sbocco oltre il berlusconismo duro e puro, ma sempre più confuso – su come e quanto non consideri interlocutori movimenti ed esponenti politici che hanno radici comuni con Fitto: si parla di quell’area moderata, centrista, popolare ed ex Dc da cui provengono gran parte dei vertici e dei militanti del Nuovo Centrodestra, dell’Udc e dei Popolari per l’Italia. Pur essendo un critico in servizio permanente effettivo di Berlusconi in Forza Italia, Fitto condivide in toto l’atteggiamento tra lo spocchioso e l’altezzoso verso quei tre movimenti.

Tra i suoi collaboratori, invece, si fa presente come proprio in Puglia stia valutando la carta di Mario Mauro, già in Forza Italia, poi ministro della Difesa nel governo Letta di grande coalizione, ora a capo dei Popolari per l’Italia, come candidato unitario alla Regione per il centrodestra. Al momento, comunque, i fittiani in Puglia puntano sul presidente della provincia di Bari, Francesco Schittulli. Con tanti saluti, evidentemente, alla primarie, tanto sbandierate a parole nelle interviste, ma non troppo praticate nei fatti.

Non sono le uniche contraddizioni che si notano in questi giorni. Nel giorno in cui si commemorava la Caduta del Muro, e per questo si organizzava una manifestazione a Roma, non si usavano troppe critiche verso l’arrembante putinismo di Matteo Salvini: il leader della Lega ha confessato in tv di recente su La7 che a Palazzo Chigi preferirebbe vedere Putin e non Renzi. E non l’ha detto ridacchiando.

Chissà se anche Fitto è dello stesso avviso. Di certo l’aplomb dell’ex governatore ed ex ministro ha un profilo politico più affine a Renzi che a Salvini.

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