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Le “amnesie” di Alfio Marchini e la storia di Simone Ariola, l’ultimo samurai sull’isola del PD nel XV municipio di Roma

ariolapdmarchiniMi fa piacere leggere i commenti “piccati” di Alfio Marchini sulla gestione del  sindaco Ignazio Marino, ma sobbalzo quando vedo che a questi commenti non seguono azioni politiche altrettanto coerenti, per non dire responsabili. Ma andiamo per gradi.

Nel maggio 2013  Marchini, innamoratosi della politica (dopo anni trascorsi a gareggiare nella nazionale italiana di polo)  è riuscito, con un dato percentuale vicino al 10 per cento, a portare dentro il consiglio comunale di Roma (alle ultime amministrative) se stesso e altri due esponenti dell’omonima lista (Alessandro Onorato, ex “delfino” di Pierferdy Casini e Cosimo Di Noi, uscito da Marchini alla prima seduta del consiglio capitolino – tanto era l’amore per il civismo marchiniano).

Oggi Marchini e Onorato, od Onorato e Marchini, cambiano i fattori, ma il risultato è lo stesso, sono tra i più strenui oppositori del sindaco Marino e strizzano l’occhio da tempo al centro-destra, anche perchè a sinistra, nonostante le radici dell’ex costruttore Alfio Marchini, non ci sono spazi (è tutto occupato dalle truppe “renziane”).

Da alcune ore gli uomini di Marchini hanno tappezzato le affissioni comunali e i tram dell’Atac con i primi manifesti e adesivi di una pre-campagna elettorale nel segno del “Cuore” (il simbolo della lista Marchini).

Si dà quasi del “matto” a Marino, e la gente sta iniziando a pensare che Marchini, in linea di principio, possa essere anche la giusta risposta ad una giunta caduta sotto i livelli minimi di credibilità e popolarità (soprattutto dopo il caso delle multe da pagare o meno, scovato dalle Iene e cavalcato dal sen. Andrea Augello dell’NCD romano).

La realtà è un’altra. Il sottoscritto ha collaborato con il comitato di Marchini durante quella tornata elettorale ed era presente il giorno della conferenza stampa, presso il suo quartier generale alla Magliana, dove l’imprenditore capitolino alla domanda su chi avrebbe puntato dopo il primo turno rispose, senza mezzi termini, che avrebbe appoggiato la discontinuità rispetto al passato. Quindi Alemanno finì a bagno maria, e Marino, grazie anche ai suoi voti o al mancato voto di alcuni dei suoi, stracciò al ballottaggio il povero ex sindaco e ministro dell’agricoltura.

Quella scelta a metà tra la discontinuità e il “lavamosene le mani” (tant’è che si narra che lo stesso candidato Marchini durante il ballottaggio se ne sia andato in vacanza, o almeno così narrano a mezza voce alcuni dei suoi uomini di staff) ha dato il via all’esperimento di Ignazio Marino.

Un esperimento oggi fallimentare e sul quale adesso punta l’indice il fondatore della lista con il cuore. Verrebbe da dirgli: “Scusa Alfio, ma da quale pulpito parli? Ma la coerenza è un optional?”. Siccome conosciamo il nostro uomo così come il fido Onorato, conosciamo già la risposta: “Ma non è assolutamente vero…Ma scherziamo?”.

Premesso che abbiamo gelosamente custodito i frammenti di quella conferenza stampa ed è disponibile per tutte le redazioni interessate a quel passaggio di straordinaria lungimiranza politica (sempre che lo sia stato) di un annoiato Marchini (anche perché era arrivato quarto superato anche dal M5S). Adesso sempre il nostro ringalluzzito Marchini continua ad avere delle amnesie politiche. Ha delle praterie perché il cdx è privo di idee e di uomini, quindi va bene anche uno che arriva dalla sinistra radical chic e di destra ha il piacere per il polo. Quindi una goccia di sangue “blu” pure ce l’avrà avrenno detto a destra. Ormai Marchini è l’oriundo del centro-destra. Incapaci di far nascere un uomo di cdx lo si cerca nelle file avverse. roba da vergognarsi e da dimettersi tutti in blocco, al paese mio. E invece: Storace al palo, Gasparri fermo ai box, Tajani amletico tra le brume di Bruxelles, Salvini e Pomarici al lavoro sulla Lega dei Popoli, Belviso attenta più alla sua immagine di nuova LePen capitolina che alla ricerca di un vero consenso/aggregazione, Augello alla ricerca delle multe di Marino (vere o false che siano) e un Gianni Alemanno frantumato (nonostante sia l’unico con un’anima ancora politica nel cdx) e la povera Meloni che si sente leader, ma nessuno glielo riconosce. Sic stantibus rebus è normale che Marchini assomiglia a Russel Crowe nel Gladiatore e poi è ricco e cool. What Else, per dirla alla Nespresso! Anzi a Marchini e al fido scudiero Onorato piace “vincere facile” per ritiro degli avversari, non per bravura manifesta. Ma così è oggi il cdx, un brodo primordiale dove tutti sono numeri uno di se stessi. Peccato che l’elettorato scelga il Pd del liberale riformista Renzi (per l’occasione anche moderato) o il M5S, per protesta. Tra l’altro tutti sottovalutano i grillini, ma con un Marchini-giocatordipolo ma anche un po’ Che Guevara, e un Gasbarra/Gentiloni dall’altra parte guarda se alla fine il romano.medio li manda tutti a casa e vota per “rottura di attributi” il primo che passa, appunto il M5S. A scherzar col fuoco ci si brucia, cari colonnelli del CDX.

L’ex nazionale di polo contrastra sui muri di Roma il sindaco Marino, rilascia dichiarazioni in cui inizia a fare distinguo, poi, però, si dimentica la “trave” che ha da tempo nel XV municipio (parliamo di Roma Nord, uno dei quartieri dove ha fatto uno dei migliori risultati).

Eh sì perché quando attacca veemente e quasi stizzito il povero sindaco ligure, un po’ impacciato con la sua panda zeppa di multe da pagare, si dimentica di aver lasciato un suo uomo, Simone Ariola, nella giunta PD del XV municipio. Simone Ariola è infatti l’Assessore agli Affari Generali e Grandi Eventi del Municipio Roma XV.

Un ruolo importante e appare spesso assieme al suo “shogun” locale, il giovane Daniele Torquati, uomo di apparato PD (tant’è che è arrivato, suo malgrado, a questo ruolo dopo aver superato l’asticella delle primarie sul territorio).

Quindi ricapitolando: sui giornali, agenzie e muri di Roma Marchini attacca Marino, poi però sul territorio, ben nascosto ai media si aggira l’ultimo samurai Simone Ariola (come correttamente rappresentato nella foto di questa immagine chiaramente satirica).

Ora ci permettiamo di fare un piccolo ripasso di politica a Marchini e ad Onorato, sempre pronto a stimolarlo sull’analisi: se attacchi un leader del governo della città o lo fai seriamente e in modo credibile o è meglio non fare queste figuracce politiche.

Perché teoricamente dovresti invitare il tuo “samurai” Ariola lasciato da solo come marchiniano di ferro sull’Isola dei Famosi del XV municipio a dimettersi. Se non lo fai, va bene, ma almeno non ti presentare come il fenomeno della politica romana. Perché ci dispiace, ma non lo sei. 

E’ incredibile caro Marchini che il centro-destra che hai concorso a far perdere, scegliendo più di un anno fa la famosa discontinuità, adesso sia arrivato anche a strizzarti l’occhio e a te piace che te lo strizzi (visti i tanti incontri vis-a-vis con esponenti del cdx romano e nazionale in tutte queste settimane).

Alla destra romana ci permettiamo di segnalare il fatto che se l’idea è quella di presentare Marchini alle prossime comunali come candidato sindaco, almeno abbiate il buon gusto di dire agli elettori la sincera verità: abbiamo finiti i soldi e alla fine Marchini puo’ essere il “business angel” di una politica sempre più povera e con un becco del quattrino nei forzieri delle campagna elettorali. Vi prego non ce lo fate passare come un uomo del rinnovamento del CDX, perché rischiereste di passare tutti per ridicoli (abbiamo letto le dichiarazioni di Tajani: Marchini o Paolo Liguori – ci sembra che ci sia molta confusione a partire da Forza Italia Roma). 

Almeno siate sinceri: i soldi sono finiti e Marchini e le sue finanze personali possono essere una soluzione al problema economico-finanziario del centro-destra se si dovesse andare anzitempo al voto a maggio 2015. Ma sarebbe la fine del centro-destra, senza più un’anima vera e sotto schiaffo del mondo dell’imprenditoria romana. Una dèbacle d’immagine ancora più grave di quella patita con la sconfitta di Gianni Alemanno.

Dopo questo articolo vedremo se la coerenza di Marchini, da noi sollecitata, si trasformerà in azione politica reale e credibile: Ariola deve dimettersi spontaneamente (non abbiamo nulla nei confronti dell’assessore, anzi ci sta anche simpatico a livello umano e non ce ne vorrà per questo approfondimento politico, ma la politica è una cosa seria e non un gioco di slogan buttati sul tavolo tanto per fare rumore) , altrimenti questa storia che abbiamo raccontato su “Formiche” (portale di riferimento dell’informazione politica tricolore) diventerà la tomba della vostra prossima campagna elettorale. Provare per credere!



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