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Precari della scuola, ecco chi ha fatto scoppiare il bubbone alla Corte di giustizia Ue

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

La Corte di Giustizia Europea ha dato ragione all’ANIEF-CONFEDIR, che aveva patrocinato il ricorso in Europa di circa 1000 insegnanti precari, che pur avevano lavorato per la scuola italiana per almeno tre anni.

Per l’ennesima volta, la Corte Europea ha bacchettato il governo italiano di turno: si tratti di Berlusconi, Monti, Letta o Renzi….nulla quaestio. Sempre bacchettate su norme, leggi e circolari italiane che violano princìpi universali del diritto e del mondo del lavoro.

Non molto tempo fa, lo ricordiamo per i distratti, era stata pronunciata un’altra sentenza europea, quella che condannava l’Italia per i tagli pensionistici ingiustificati sulle “pensioni ricche”, sentenza cui i Governi Monti e Letta hanno risposto reiterando il “furto” per il biennio 2014-2015 e restituendo solo parte del maltolto nel 2012-2013.

Ora è la volta dei precari della scuola, con più di 3 anni di servizio (supplenze od incarichi simili), sia pure non continuativo. Al di là del migliaio di ricorrenti ANIEF, si tratta di una platea di oltre 200.000 professori non di ruolo, cui ora l’Italia dovrà dare una risposta concreta.

La Ministra Giannini, ancora una volta, non ha capito la portata della decisione europea. Costei ha volutamente confuso i provvedimenti futuribili del Governo Renzi (assunzione di 140.000 insegnanti dall’anno scolastico 2015-2016) con la citata sentenza, che ha certamente valore retroattivo – pesantemente retroattivo – per oltre 200.000 precari, che chiederanno, ovviamente, non solo il posto di lavoro ma la ricostruzione dell’intera loro carriera. Con ovvia esplosione dei costi (circa 10 miliardi, secondo l’ANIEF) e con un impatto micidiale sulle graduatorie, sui concorsi passati e futuri, sui corsi idoneizzanti.

Sappiamo cosa succederà. Il Governo Renzia farà ammuina ed aspetterà le decisioni future della Magistratura italica. Nel frattempo, l’ANIEF-CONFEDIR attiverà una serie massiccia di ricorsi in tutta l’Italia, ingorgando i lavori dei tribunali, in tutto il Paese.

Ma non finisce qui. La sentenza europea getta le basi per l’avvio di una serie di ricorsi anche di altro personale precario della P.A. Quello dirigenziale della scuola (es. insegnanti con incarico a “Preside” alias dirigente scolastico); quello della Sanità (esempio i medici non strutturati dei Pronti Soccorso e del 118); quello delle Agenzie Fiscali; quello dell’Università e via cantando.

In definitiva, l’ANIEF-CONFEDIR ha fatto esplodere un enorme bubbone. Quello che la riforma Fornero e la riforma Madia hanno volutamente trascurato: la UNPHYSIOLOGY del sistema di reclutamento del personale, dirigenziale e professionale, della Pubblica Amministrazione.

Ad maiora! Giannini, Madia e Renzi, continuate a pensare che i sindacati siano corpi sociali inutili?

Ne vedremo delle belle…


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