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Renzi elogia Dante sull’Osservatore Romano

Ritorno a Firenze, scrive oggi sull’Osservatore Romano Matteo Renzi. Nessun timore (o stappo di bottiglia, dipende dai punti di vista). Non si tratta di un passo indietro del presidente del Consiglio, come pure qualcuno aveva pensato dopo la sua frase pronunciata a Sydney, “tornerò in Australia per una vacanza appena mi buttano fuori”.

Renzi è assolutamente intenzionato a restare a Palazzo Chigi per “cambiare il Paese”. Ma ciò non cancella il suo amore per la città che ha amministrato e per uno dei suoi simboli, Dante Alighieri. Lo si percepisce nello scritto che il quotidiano della Santa sede sceglie di pubblicare oggi a pagina 4.

Si tratta dell’introduzione scritta dall’allora sindaco di Firenze al libro Incantati dalla Commedia (Edizioni della Meridiana, 2013) di Franco Palmieri. In questo volume, l’attore e regista racconta il suo progetto on the road sulle strade di Firenze e non solo dove la Divina Commedia è stata decantata in letture condivise da migliaia di cantori. Un’idea che, dice nel libro, è nata per caso in un bar di New York da una signora americana che gli ha chiesto di leggergli un passo dell’opera ed è cresciuta, diventando un successo replicato per molti anni.

Renzi spiega nell’introduzione come Alighieri sia stato “bistrattato dai suoi, poi esiliato, poi dimenticato come tutti i poeti pre-Rinascimento perché sapeva troppo di Medioevo, poi riscoperto ma sempre un po’ sottotono”. Grazie al progetto di Palmieri, aggiunge il premier, “la Divina Commedia torna a Firenze, viva, ancora nostra, ancora di tutti”. Un’opera, così la descrive il presidente del Consiglio, “bella, appassionante, che regala emozioni e ci ricorda da dove nasce la nostra lingua e anche un po’ la nostra storia, ci fa sentire orgogliosi di essere, prima che fiorentini, italiani”.



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