Diciamo ciao all’anno migliore della storia. Lo afferma, senza ombra di smentita, Fraser Nelson redattore di The Spectator, in un pezzo ripreso dal quotidiano britannico Telegraph.
I GIORNALI PORTANO BRUTTE NOTIZIE
“I giornali possono sembrare un rude intrusione nelle vacanze di Natale. Celebriamo la pace, il benessere e la famiglia – e poi arriviamo ai titoli dei giornali, che ci dice che cosa c’è che non va nel mondo. Ma questa è la natura di notizie… siamo più interessati a cosa sta andando male… ma giudicare il mondo attraverso titoli è come giudicare una città trascorrendo una notte in una unità di pronto soccorso”. Ma se lo sguardo si apre, il 2014 non è più solo l’anno di Ebola e Isis, ma probabilmente “il migliore anno di tutta la Storia”.
MA SI MUORE DI MENO E SI VIVE MEGLIO
Provate a dirlo ai 7 milioni di disoccupati italiani o a tutti quelli che ancora stanno subendo i colpi della recessione. Ma Nelson non ha dubbi: “Prendete la guerra, per esempio, le nostre vite oggi sono più tranquille che in qualsiasi momento conosciuto per la specie umana. Gli archeologi ritengono che il 15% del primo genere umano ha incontrato una morte violenta, un rapporto superiore anche a quello delle ultime due guerre mondiali. In seguito le guerre sono diventate più rare e meno letali”. E le barbarie dell’Isis sono così scioccanti proprio perché arrivano in un contesto di pace nel mondo senza precedenti.
E CON MENO GUERRE ARRIVA IL BENESSERE
Non solo: “Con la pace arriva il commercio e, ergo, la prosperità. Il capitalismo globale ha trasferito ricchezza più velocemente di quanto potrebbero fare gli aiuti stranieri. Uno studio pubblicato su The Lancet mostra cosa implichi tutto ciò: l’aspettativa di vita globale è attualmente pari al nuovo massimo di 71,5 anni, sei anni in più rispetto al 1990. In India, l’aspettativa di vita è aumentata di sette anni per gli uomini e di 10 per le donne. E aumenta più velocemente nell’Africa orientale che in qualsiasi altro luogo del pianeta. In Ruanda ed Etiopia, l’aspettativa di vita è aumentata di 15 anni”.
ANCHE IN AFRICA
L’Ebola? Ha portato 7mila morti, ma molte più vite sono state salvate dai progressi raggiunti dalla medicina contro la malaria, l’Hiv e la diarrea. Ancora, “il tasso di estrema povertà registrato dalla Banca Mondiale (coloro che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno) è più che dimezzato dal 1990, soprattutto grazie alla Cina”. Mentre l’aspettativa di vita in Europa occidentale è aumentata di cinque anni: grazie, soprattutto, a un minor numero di morti per cancro e malattie cardiache.
AUMENTANO I COSTI DELLA SANITà IN OCCIDENTE
E il problema, semmai, è la “bomba a orologeria” di cittadini che “vivono più a lungo e in condizioni di salute migliori che nel passato; la Regina ora bisogno di una squadra di sette persone per inviare auguri di compleanno ai centenari. Anche l’inverno, uno dei nostri più grandi assassini, sta perdendo il suo morso. Per decenni, almeno 25.000 pensionati sono morti di malattie da raffreddamento. Qualche settimana fa, è emerso che l’inverno scorso la cifra era scesa a 18.200 – la più bassa mai registrata”.
BUON ANNO A TUTTI DALL’ETA’ DELL’ORO
Qualcuno potrebbe obiettare che stiamo consumando il pianeta per far aumentare il nostro benessere. Neppure questo è vero: “Dal 1990, le emissioni di gas a effetto serra del Regno Unito sono in calo, nonostante la nostra economia sia di circa il 60% più grande”.
Insomma, basta lamentarsi. E diciamo addio a questo anno meraviglioso, per dirla con Zuckerberg e la sua Facebook. Anche se la prosperità, a dire il vero, qualche problema lo ha portato. “Come l’obesità, il diabete e il costo delle cure di fine vita, che sono più lunghe e più intense. Ma questi sono i problemi del successo”. Continuante a dire che state male e non arrivate a fine mese? Smettetela. Anche perché questa epoca d’oro potrebbe finire. Godetevela finché dura. “Ci sarà un gran numero di persone per le quali la vita è dura, e continuerà a esserlo. Ma a tutto tondo, non c’è che dire: stiamo vivendo nell’era d’oro. Non c’è mai stato un motivo migliore per le persone di tutto il mondo di augurarsi a vicenda un felice e prospero anno nuovo”. Evviva l’ottimismo.