In area euro ieri si è registrato un rialzo del tasso decennale tedesco che si è riportato sopra lo 0,6%, mentre quello italiano si è spinto temporaneamente sotto l’1,92% (nuovo minimo storico) per poi chiudere invariato a 1,96%. In lieve rialzo invece le aspettative di inflazione a 1,67% da 1,61%.
TRAGEDIA GRECA
In Grecia, dopo il nulla di fatto del primo turno sulle elezioni presidenziali e dopo i commenti positivi del ministro dell’economia tedesco Schaeuble sullo stato delle riforme di Atene, si è assistito ad un calo dei tassi con quello a tre anni sceso sotto il 10%. Il ministro tedesco ieri ha infatti dichiarato che visto i progressi, Atene merita l’approvazione dell’estensione tecnica della linea di credito.
DOSSIER JUNCKER
Ieri il consiglio Ue, conclusosi prima del previsto, ha dato il via libera al piano di investimenti Juncker da 315 Mld€ nel 2015-2017. I dettagli sulla governance del fondo saranno forniti da Juncker nel consiglio straordinario del 12-13 febbraio. Allo stesso tempo arriverà a gennaio la decisione sul trattamento degli investimenti nel bilancio di ciascun paese, ovvero se potranno essere scorporati dal deficit o meno.
I FONDI DEL FONDO
Tuttavia ieri in un’intervista a Reuters, Katainen, ha assicurato che i governi potranno partecipare senza correre il rischio di sforare i parametri su debito e deficit. Il fondo di investimento Efsi, sarà operativo da giugno, avrà una dotazione di 21 Mld€ ed in tre anni dovrebbe mobilitare risorse per 315 Mld€. La BEI (Banca degli investimenti europei) invece è stata invitata a cominciare le attività utilizzando i suoi fondi da gennaio 2015.
LE PAROLE DI DRAGHI
Il presidente Draghi, presente alla riunione, ha accolto con favore il piano Juncker, sottolineando che affinché sia efficace saranno necessarie tre condizioni: 1) rapida attuazione; 2) investimento con elevato ritorno; 3) opportunità per spingere le riforme strutturali.