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Norman Atlantic, così Marina e Aeronautica hanno salvato i passeggeri

427 persone tratte in salvo, 11 morti e un numero imprecisato di dispersi. Sono queste le cifre, al momento, dell’incendio scoppiato nella Norman Atlantic, traghetto partito dalle Grecia per arrivare ad Ancona e ora, dopo la messa in sicurezza di passeggeri ed equipaggio, trainato verso l’Albania. E se le cause dell’incendio sono ancora da rintracciare, le attività di soccorso portate avanti da Marina Militare e Aeronautica italiana assieme alle capitanerie di porto hanno consentito il salvataggio di passeggeri ed equipaggio.

I MEZZI DI SALVATAGGIO

Le non facili operazioni di salvataggio, coordinate dalle autorità italiane (Maritime Rescue Coordination Center di Roma) con la collaborazione di quelle greche si sono svolte a 33 miglia a Nord Est da Otranto e 12 Miglia da Valona. I mezzi usati nell’attività di soccorso sono stati due motovedette, di cui una albanese, dieci aeromobili, di cui uno greco, e nove navi mercantili, attive fino al termine delle operazioni e su cui sono stati trasportati i passeggeri messi in salvo dal traghetto in fiamme. Sul posto erano presenti anche cinque rimorchiatori e la nave anfibia San Giorgio, partita da Brindisi, giunta sul posto, ha partecipato alle operazioni.

LE PAROLE DI LUPI E PINOTTI

Una situazione drammatica ed eccezionale ha visto una risposta eccezionale da parte del’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica italiane, grazie alle quali sono state messe in salvo 427 persone. Così si sono espressi ieri i ministri Roberta Pinotti (Difesa) e Maurizio Lupi (Trasporti) durante la conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi.
Tre ministeri coinvolti – Esteri, Difesa e Trasporti – e coordinamento da Palazzo Chigi dalle 6:30 del 28 dicembre fino alle 14:50 del 29, senza interruzioni, hanno permesso di portare a termine i salvataggi, pur con le condizioni meteorologiche fortemente avverse. “Con orgoglio sottolineo il lavoro fatto da tutti i nostri corpi dello stato, è stata una mobilitazione a 360 gradi perché la situazione era drammatica”, ha concluso il ministro Pinotti.

Proprio durante la conferenza stampa sono emersi dei “numeri ballerini”, come ha dichiarato il ministro Lupi, sulla lista di passeggeri imbarcati e gli effettivi passeggeri messi in salvo, così come per i dispersi.

LA CONFERENZA STAMPA

AGGIORNAMENTI ORA PER ORA

Gli aggiornamenti sui soccorsi sono stati pubblicati nei profili istituzionali di Palazzo Chigi, della Marina Militare e dei ministri coinvolti e così il portavoce di Matteo Renzi, Filippo Sensi. Ma forse il coordinamento via Twitter non è stato troppo efficiente, ha scritto Elena Tebano del Corriere della Sera. Il quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli ha sottolineato come i vari account “raramente fornissero gli stessi numeri: ancora ieri la Guardia costiera alle 7 e 19 segnalava 379 persone in salvo, mentre dieci minuti dopo la Marina ne contava 16 in meno, 363. E nella lunga giornata delle difficilissime operazioni di salvataggio, quelle cifre rimbalzavano sul social network in un susseguirsi di paure, speranze, delusioni”.




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