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Pensierini pre natalizi su Renzi

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Che il nostro sia un Paese strano, lo dimostra la nostra storia. Storia di bande, di fazioni, di Comuni, di Regioni, con una unità di Italia avvenuta a fucilate. Con una monarchia debole, con un fascismo socialisteggiante, con un referendum monarchia-repubblica largamente truccato, con la guerra tra politicanti cattolici ( o presunti tali ) e comunisti. Con un “siamo araldi della fede” contrapposto a ” il Vaticano brucera’….”, per finire al compromesso storico, al Craxismo, al Berlusconismo, al Prodismo, al renzismo.

Italiani cerchio-bottisti. “Franza o Spagna, purché se magna…”.
Questo è il nostro Paese, questo siamo Noi, in larghissima parte.
“Il tengo-famiglia” elevato ad arte. Il malcontento espresso di nascosto, ma – quasi mai – in faccia al potente di turno.
Ora tocca al renzismo, che tutto sembra travolgere. Che tutto sembra voler cambiare, anzi abbia già cambiato.

Renzi ed il consenso oceanico, alle europee. Che non sono le politiche. Consenso oceanico; con quasi tutti sul carro del vincitore. Quasi tutti, ma per quanto?

Strafottente, il Nostro ha distrutto le relazioni sindacali, ha distrutto il CNEL, additandolo al pubblico ludibrio. Si è fatto gioco di sindacalisti illustri. Ha azzerato la sostanza delle relazioni socio-sindacali, con fare sprezzante. Lo stesso modo di fare che usa con le minoranze del P.D.  e con i partiti di opposizione.

Decine di decreti legge, approvati con la fiducia. Il Parlamento trasformato in un ammasso di imbelli (si pensi ai suoi discorsi, fatti al Senato), mai messi in condizione di legiferare in modo autonomo.

Decine di maxiobiettivi, con realizzazioni promesse a distanza di settimane, poi di mesi, ora di anni e financo di un decennio (Olimpiadi).

Un affabulatore, un istrione, che ha costatemente aggredito chi lavora nella P.A. ma che ha fatto poco, in concreto, per bloccare sia la diffusa corruzione (largamente imputabile al malcostume politico di ogni colore) che la mania di costruire opere inutili. Dalla TAV al MOSE, al ponte di Calatrava, alla nuvola di Fuskas, agli ospedali pubblici simili od ai supermercati o agli alberghi USA.

Un Pinocchio che, fatta la (sua) legge, subito la interpreta con circolari ad personam, che hanno favorito la nomina di “amici ed amichetti” come consulenti, commissari, presidenti, AD, DG dell’enorme bosco e sottobosco pubblico.

Oggi, il boy-scout ha il vento in poppa. Oggi. Ma l’umore della gente è mutevole. Contratti pubblici bloccati. Scioperi. Pensionati in piazza ed alla Caritas. Ceto medio in disfacimento. Pensioni disastrate ed aleatorie. Precariato senza garanzia, con partita Iva fasulle ma obbligate per vivere…

Perdita dei diritti. Precarieta’. Generazioni (figli, nipoti) che trascineranno l’unica loro vita senza certezze. Di lavoro, di famiglia, di pensione.
Questa è l’Italia di oggi.

In questa Italia: è scomparsa l’etica pubblica e privata; il merito viene dopo l’appartenenza alle bande politico-economiche; l’ U.E . prevale sul benessere del singolo e della collettività.

Ma ognuno di Noi vive solo una volta. Ognuno di Noi ha diritto ad una vita “normale”, basata sul lavoro e relativa retribuzione , con un welfare condiviso, in un contesto sociale di pace.
Ma il boy-scout non vuole la pace italica. Vuole comandare dividendo.

Vuole comandare appoggiandosi ai poteri forti. Non tanto quelli della Confindustria, quanto quelli di quei “balconi e balconcini” che voci (sempre più forti) ipotizzano che il “nostro” abbia frequentato, già da sindaco di Firenze.

Poiché siamo maligni, ora ci aspettiamo che, tra un po’, Lui siluri Gabrielli, per far posto ad uno dei suoi, della ghenga toscana, zeppa di scouts, tacco 15, amici degli amici. Infatti nel Palazzo – in gran segreto – stanno costruendo un maxi-progetto per risistemare l’Italia, disastrata da alluvioni, terremoti, dissesto idro-geologico. Maxi- progetto con maxi-finanziamenti, con maxi-appetiti.
Sara’ così?

Stefano Biasioli
Segretario Generale CONFEDIR


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