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Perché Putin è sull’orlo di una crisi di nervi

L’ultima mossa di Vladimir Putin è l’approvazione della nuova dottrina difensiva russa, pubblicata il 26 dicembre, che individua nella Nato la maggiore minaccia per Mosca. La preoccupazione prevalente, si legge nel documento, è “il rafforzamento delle capacità offensive della Nato direttamente alle frontiere russe, e delle misure prese per dispiegare un sistema globale di difesa antimissile”.

LA CHIAVE UCRAINA

E la posizione militare della Russia è la risposta alle evoluzioni sul fronte ucraino. Kiev, infatti, potrebbe presto chiedere l’adesione alla Nato la quale, sempre secondo Mosca, si starebbe espandendo troppo nell’Europa dell’est, mentre il ruolo dell’Unione Europea resta marginale. Intanto Kiev ha sospeso “per ragioni di sicurezza” il traffico ferroviario verso la Crimea, regione annessa alla Russia lo scorso marzo, e nello stesso tempo ha avviato uno scambio di prigionieri con i separatisti filorussi (222 separatisti filorussi e 150 ucraini).

SANZIONI E EFFETTI ECONOMICI

Ma la situazione economica russa non migliora. Il ministro delle Finanze russo ha dichiarato che le previsioni per il 2015 vedono una contrazione del Pil russo del 4%, mentre dall’inizio dell’anno l’inflazione è cresciuta di oltre il 10%. Tutto questo è dovuto in gran parte al calo del prezzo del petrolio.
Anche il rublo, intanto, perde terreno sul dollaro. Seppure non tocca i picchi di 80 dollari toccati nelle scorse settimane, il cambio col dollaro si è assestato ieri a 53,9 dollari, molto lontano dai 30-35 dollari dell’inizio dell’anno. Il governo ha portato a 1,9 miliardi di dollari il valore dell’operazione di salvataggio di Trust Bank, mentre si attendono altri soldi da Vtb e Gazprombank.



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