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Tutto sull’amore di Salvini e Le Pen per Putin

All’inizio era un “flirt”. Oggi il legame che unisce Vladimir Putin da un lato, e il Front National di Marie Le Pen e la Lega di Matteo Salvini dall’altro, è qualcosa di più di una semplice comunanza valoriale e politica. Nel mezzo gli accordi bancari sull’asse Mosca-Parigi, le posizioni anti sanzioni occidentali, i rapporti consociativi di realtà italorusse, un faccia a faccia Putin-Salvini previsto tra due mesi, il caso ucraino e soprattutto il futuro commerciale della Vecchia Europa. Che ha, nell’interlocuzione moscovita, un punto centrale all’ordine del giorno. Ecco una succinta ricognizione di tutte le ultime intese passioni della destra italiana e francese per Mosca.

LE PASSIONI MOSCOVITE DI LE PEN

Sono nove i milioni di euro concessi da Mosca al Fn di Le Pen, attraverso una banca ceco-russa. Secondo alcuni analisti non sono solo il frutto di una intesa politica che ha le sue radici nei rapporti intrecciati da Jean-Marie, padre dell’attuale numero uno del partito. Ma riguardano anche il fatto che Mosca considera la Francia di Hollande non troppo amica del Cremlino, nonostante tre giorni fa monsieur le President in persona abbia fatto scalo in Russia. Rientrando da una vita in Kazakistan, ha deciso per una visita non programmata a Putin. Diversi sono i dossier aperti tra i due Paesi, come il nuovo gasdotto Blue Stream (in sostituzione del South Stream) e le due fregate Mistral che Hollande due settimane fa ha escluso di consegnare a Mosca, sotto le fortissime pressioni di Washington. Sul punto Putin ha ammesso che i due non ne hanno parlato “perché c’è un contratto che le parti rispetteranno”.

CHE COSA DICE L’INCHIESTA DI MEDIAPART

Così Mosca finanzia il Front National a Parigi, titola il magazine francese che parla di un’operazione “senza precedenti”. Il Fn, dopo il no di cinque istituti francesi, avrebbe bussato alla porta moscovita e oggi si rifiuta di rendere pubblici i propri contratti di finanziamento in Russia. Secondo quanto riportato dall’inchiesta giornalistica di Mediapart, per i due prestiti (da 9 e da 2 milioni di euro), il partito avrebbe scomodato un numero imprecisato di “sostenitori, intermediari e oligarchi”. I due milioni, che risalgono allo scorso aprile, sono stati girati a Parigi da una società cipriota di proprietà di Yuri Kudimov un ex agende del KGB impegnato nel settore manageriale della banca statale russa VEB Capital. Il denaro è stato inviato da un conto svizzero. Le Pen dice che si è trattato solo di un prestito.

TUTTI I RAPPORTI TRA FN E MOSCA

Ma il filo tra Putin e Le Pen, secondo un report realizzato dal pensatoio ungherese Political Capital Research, si ritrova anche in altre tipologie di sostegno logistico che Mosca offrirebbe, come l’assistenza per le manifestazioni, il supporto di piattaforme media, l’affiancamento di personale specializzato: una strategia di assistenza garantita fra le altre cose anche da Ong finanziate da Mosca. E se il Fn è stabilmente al primo posto dello speciale elenco di realtà politiche europee sostenute direttamente o indirettamente dal Presidente russo, ecco che sta rapidamente scalando posizioni anche la Lega Nord di Salvini.

CARROCCIO DESTINAZIONE RUSSIA

“Finora non è arrivato né un rublo né un euro. E non ci interessa chiederlo. Il nostro appoggio alla Russia è totalmente disinteressato”, ha detto Salvini. Che però ha lanciato al contempo un appello politico “a tutto il mondo e ogni aiuto è ben accetto, anche perché abbiamo 70 dipendenti in cassa integrazione”. Il ragionamento dell’eurodeputato segue la traccia già segnata da tempo da parte dell’associazione Lombardia-Russia, protagonista lo scorso sabato di una missione in terra russa, con Gianluca Savoini (ex portavoce di Salvini) e Claudio D’Amico impegnati in incontri con esponenti del governo russo, partiti e istituzioni politiche russe oltre ad un convegno presso la Duma in cui si è parlato di rapporti imprenditoriali tra aziende italiane e la Russia che, come osservato dalla stessa associazione, “fortunatamente, non si interrompono, malgrado le sanzioni dell’Ue e del governo italiano contro la Russia”.

LA MISSIONE MOSCOVITA DEL LEADER LEGHISTA

L’ultimo viaggio sulla Piazza Rossa risale quindi a 24 ore fa, quando Salvini in un video messaggio inviato proprio dalla capitale russa si è esposto contro le sanzioni occidentali e a favore di una forte partnership tra imprese italiane e russe. “Vado via – ha detto – con proposte di partnership concrete su alcuni fronti come turismo e agricoltura, proporremo agli imprenditori italiani di scommettere sul futuro e investire al di là delle sanzioni”. E ancora: a Bruxelles “c’è aria” di rinnovare le misure punitive contro Mosca, a marzo. Ecco che quindi peraltro Matteo urge “riallacciare un dialogo con la Russia, non solo commerciale, ma anche culturale”. Il modello proposto dal segretario del Carroccio è di aprire in ogni regione d’Italia uno “sportello” come Lombardia-Russia, l’associazione nata assieme ad altri soggetti (come il centro culturale Il Rivellino di Locarno, protagonista della scena culturale al G20 di San Pietroburgo e legato ad eccellenze russe come Gosfilmofond) per favorire gli scambi sull’asse Milano-Mosca. Prossima tappa di questo fil rouge, tra Lega e Mosca, un faccia a faccia tra Salvini e Putin che si svolgerà ad inizio 2015.

IL WALL STREET JOURNAL SVELA LE ATTRAZIONI DELLA SPD PER MOSCA

Ma non è tutto, perché Le Pen e Salvini sarebbero solo la punta dell’iceberg. Oggi il Wall Street Journal, nei suoi editoriali, si occupa dell’Spd filorusso che dipinge un partito poco propenso a sostenere un Paese completamente prostrato a Barack Obama, con Berlino rea di aver esternalizzato la diplomazia. La Casa Bianca avrebbe “stabilito delle linee guida su cui procedere”. Un passaggio maturato dopo il caso dell’aereo di linea della Malesia Airlineas, “abbattuto da separatisti filo-russi in Ucraina orientale lo scorso luglio”.

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