A ogni inizio d’anno il mondo della tecnologia ci preannuncia i prodotti che faranno la storia nei 12 mesi in arrivo. Ci sono però anche prodotti hitech a cui diciamo addio con l’anno vecchio: tecnologie superate o non più supportate dalle case produttrici, siti Internet mai decollati che vengono chiusi per sempre e brand che tramontano.
ADDIO A WINDOWS XP
Il 2014 segna innanzitutto la fine per Windows Xp: Microsoft ha deciso da aprile di non supportare più questo software. Milioni di utenti nel mondo si chiedono ancora come reagire: se usare ugualmente Xp, passare a Windows 8.1 o trovare un’alternativa, mentre qualche analista ha prefigurato effetti apocalittici per la sicurezza informatica dovuti alla presenza di milioni di computer dai software non più aggiornati, ma anche un possibile stimolo alla crescita del mercato Pc per la necessità di rinnovare il parco macchine.
GOOGLE CHIUDE ORKUT
L’impatto è minore, ma la notizia ha avuto ugualmente risonanza perché legata a un attore di peso: Google ha deciso di terminare l’avventura del suo social network Orkut, che non è mai pienamente decollato di fronte alla gigantesca concorrenza di Facebook, eccezion fatta per un vasto successo in Brasile. Ora Big G punta tutto su Google Plus per le applicazioni social e Orkut era un prodotto ridondante e senza appeal sui mercati occidentali.
IPOD CLASSIC, GIA’ UN CULT
Quest’anno Apple ha annunciato la decisione di non produrre più l’iPod Classic: la conferma è arrivata direttamente da Tim Cook in una conferenza organizzata dal Wall street Journal: “Non abbiamo più trovato le componenti per realizzarlo, in nessun luogo della Terra. Il lavoro ingegneristico era impressionante, il numero degli acquirenti davvero ridotto. È sembrato che non vi fossero delle alternative ragionevoli”. Apple ora per l’ascolto della musica offre l’evolutissimo iPod Touch.
Ma anche da “pensionato” il prodotto della Mela resta un cult: l’ultima versione rilasciata è ricercatissima sui siti di compravendita online, come eBay e Amazon, con prezzi alle stelle, visto che l’iPod classico da 160 GB è venduto anche a più di 600 euro.
LA FINE DI POKE ED MSN
Nella Silicon Valley si dice: se Facebook non può comprarti, ti copierà. Così aveva tentato di fare il social network di Mark Zuckerberg con la app Poke, considerata un vero “clone” di Snapchat (che ha di recente ha respinto un’offerta da 3 miliardi di dollari per essere acquisita da Facebook). La app del sito di Zuckerberg permetteva di inviare un “poke” agli amici per dire qualcosa o salutarli, includendo anche un messaggio, una foto e un video e decidendo per quanto tempo mostrare il poke. Quest’anno però Facebook ha deciso di far sparire per sempre sia Facebook Poke che un’altra app, Facebook Camera, che permetteva di caricare foto multiple sul social network.
Microsoft ha invece chiuso il suo Windows Live Messenger, noto anche come Msn Messenger, come effetto dell’acquisizione di Skype nel 2011.
Un altro addio riguarda Microsoft: la chiusura della sua divisione Xbox Entertainment Studios, di cui solo pochi anni fa si diceva che sarebbe arrivata a creare programmi originali. Quest’anno invece la unit è stata tagliata all’interno di un piano di ridimensionamento varato da Microsoft che ha incluso il licenziamento di circa 18.000 dipendenti a livello globale e un ripensamento delle strategie sotto il Ceo Satya Nadella, oltre che la cruciale integrazione dell’acquisita attività dei cellulari di Nokia.
SCOMPARE IL BRAND NOKIA NEI CELLULARI
L’integrazione di Nokia e la nuova guida di Nadella hanno anche portato alla decisione di Microsoft di non produrre più la linea di cellulari Nokia X basati su Android e di mettere sul mercato d’ora in poi solo smartphone Lumia che girano su sistema Windows. E’ la fine dello storico marchio Nokia per i telefoni cellulari e un tentativo di spingere la diffusione dell’Os mobile di Microsoft.
Si tratta sicuramente di un cambiamento dall’impatto limitato per gli utenti ma che segna la fine di un’era, come ha commentato anche il brand consultant Harish Bijoor, sottolineando il persistere – almeno nella percezione di molti consumatori, soprattutto sui mercati emergenti – della forza del marchio Nokia.
La finlandese Nokia appartiene alla prima fase dello sviluppo della telefonia mobile, dominata da produttori come l’americana Motorola e le europee Ericsson e Siemens. L’avvento di Apple iPhone, del touch screen e del sistema operativo Android di Google ha cambiato tutto e ora il panorama mobile è dominato da Apple e Android (americani) e dai vendor asiatici per quel che riguarda l’hardware, a partire da Samsung (che però è in flessione) per arrivare alla cinese Xiaomi (in piena ascesa). Proprio in questi giorni il produttore cinese di smartphone low-cost è diventato la start-up tecnologica più ricca del mondo: dopo l’ultimo round di finanziamenti per 1,1 miliardi di dollari, è valutato 46 miliardi di dollari e ha superato tutte le rivali sostenute da venture capital, Uber compresa.