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Roma e Vaticano nel mirino dell’Isis. Parola di Bild

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Anche Roma e il Vaticano sono nel mirino dei terroristi. Dopo le indiscrezioni della tv di Stato israeliana Canale 1, a rilanciare l’allarme è stato il settimanale Bild.

L’ALLARME DI BILD

Secondo il domenicale della rivista tedesca, gli attacchi messi a segno in Francia potrebbero essere l’inizio di un’ondata di attentati in Europa, stando alle comunicazioni tra alcuni pezzi grossi dello Stato islamico intercettate dall’intelligence di Washington. In precedenza, l’emittente di Stato di Tel Aviv aveva invece detto che servizi segreti americani avevano avvertito il Vaticano che la Santa Sede sarebbe il prossimo bersaglio negli obiettivi della lista del Califfato.

Sono state 17 le vittime della violenza scatenatasi Oltralpe tra mercoledì e venerdì, tra cui la strage al giornale satirico Charlie Hebdo che ieri ha portato in piazza capi di Stato e milioni di cittadini per manifestare a favore dei valori occidentali. I tre responsabili, i fratelli Kouachi (con contatti, pare, nei Paesi Bassi) e Amedy Coulibaly, sono stati uccisi dalle forze di sicurezza del Paese.

LE INTERCETTAZIONI DELL’NSA

Il giornale cita fonti anonime dei servizi Usa, secondo le quali, subito dopo gli attacchi di Parigi, la National Security Agency avrebbe intercettato alcune comunicazioni scioccanti. Tra queste, il fatto che gli atti terroristici nella capitale francese sarebbero il segnale per nuove iniziative in altre città europee. “Commando terroristici costituiti da 4 unità sarebbero diretti in Europa – riporta il giornale -, talvolta camuffati come rifugiati“.

In queste conversazioni sarebbe inoltre emerso anche il nome della Città Eterna. Non vi è però ancora notizia di alcun piano concreto di attacco. Secondo la Digos non c’è “nessun riscontro su minaccia al Vaticano”, mentre a Roma è stata potenziata la sicurezza alla scuola ebraica e nel Ghetto.

I PRECEDENTI

Non è la prima volta che Roma e il Vaticano sono al centro di queste “attenzioni”. Dopo le voci di un possibile pericolo per Papa Francesco, ad ottobre scorso l’Isis pubblicò in prima pagina del suo giornale, Dabiq, una foto con la bandiera nera dello Stato islamico che sventolava sulla Basilica di San Pietro.

Mentre pochi giorni prima, in risposta ai primi bombardamenti della coalizione internazionale a guida americana, il portavoce dell’Isis, Abu Muhammad al Adnani, minacciò di “conquistare Roma e spezzare le croci con il permesso di Allah“.


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