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Ecco come procede lo sviluppo dei caccia legacy

Mentre il caccia di quinta generazione F-35 della Lockheed Martin si avvia verso la piena certificazione dei sistemi d’arma per tutte e tre le versioni e si sta preparando alle prove in volo con il cannone GAU-22 di General Dynamics, disponibile con il software di blocco 3F nel 2017, passi avanti importanti si stanno facendo anche per quanto riguarda gli equipaggiamenti della quarta e della cosiddetta quarta generazione e mezzo. Recentemente la società multinazionale Indra – parte del consorzio Euroradar, a cui partecipa anche Finmeccanica Selex-ES – ha concluso un accordo da 90 milioni di euro relativo alle attività di sviluppo del nuovo radar Captor-E dell’Eurofighter, il caccia multiruolo europeo, al cui programma partecipa anche l’Italia con Finmeccanica-Alenia Aermacchi.

L’EUROFIGHTER E IL CAPTOR-E

L’accordo si inserisce in uno più ampio – del valore di un miliardo di euro – firmato a novembre 2014 dai segretari di stato della Difesa dei 4 Paesi membri del consorzio Eurofighter (Regno Unito, Germania, Italia e Spagna) con i rappresentanti dell’industria europea, per lo sviluppo e l’integrazione sul caccia del sistema radar più avanzato del mondo, alla base delle attuali campagne di export del velivolo. La tecnologia che introduce il nuovo sistema, un’antenna di puntamento elettronico (Aesa), unito alla capacità di movimento dell’antenna radar, doteranno il “Typhoon” di una visione molto più ampia rispetto a quella di altri aerei con i quali compete nel mercato. Il nuovo radar inoltre – fa sapere Indra, che ha sedi anche in Italia -, darà spazio a capacità aggiuntive, tra cui la possibilità di effettuare più operazioni in modo simultaneo.

AVANZA IL PROGRAMMA F/A-18

Dall’altra parte dell’Oceano fanno invece sapere che il sistema Irst (infrared search and track) dell’F/A-18 “Super Hornet”, sviluppato e integrato da Boeing e Lockheed Martin ha ricevuto il via libera dell’US Navy per entrare nella fase iniziale di produzione a basso rateo. “Questa capacità “see first, strike first” potrà essere usata contro svariate minacce, anche multiple. “I dati forniti dal sistema – fanno sapere i due colossi americani – fusi assieme a quelli provenienti dagli altri sensori permetteranno all’F/A-18 di massimizzare la situational awareness, diminuendo il carico del pilota”. Boeing è impegnata da tempo nell’evoluzione del programma Super Hornet, per il quale è allo studio anche una versione ibrida tra la versione “classica” e quella da guerra elettronica.


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