In queste ore Luca Cordero di Montezemolo sta curando gli ultimi particolari della conferenza stampa in programma domani a Roma per il lancio della nuova Alitalia in versione Etihad, con l’ad della rinvigorita compagnia, Silvano Cassano. Ci sarà, ovviamente, anche James Hogan, presidente e Ceo di Etihad Aviation Group e vicepresidente di Alitalia.
Ma le antenne di Montezemolo sono anche attente a quello che potrà avvenire ai vertici di Unicredit, con la probabile riconferma alla presidenza di Giuseppe Vita e con un dibattito in corso sul numero delle vicepresidenze del gruppo bancario dove Montezemolo è uno dei quattro vicepresidenti, insieme con Fabrizio Palenzona, Vincenzo Calandra Buonaura e Candido Fois. Si parla di una riduzione del numero delle vicepresidenze, ha scritto il Corriere della Sera.
Ma per Montezemolo non dovrebbero arrivare brutte sorprese, come quelle avute dal Lingotto. Il capitolo torinese è ormai archivato, visto il brusco allontanamento da Maranello ad opera di Sergio Marchionne che lo ha sbalzato dalla presidenza della Ferrari. Malumori e risentimenti si fanno sentire.
Ma a rincuorare l’ex presidente di Confindustria in questi giorni è giunto anche Matteo Renzi. Il premier, che pure vanta un rapporto consolidato di stima e sintonia con Marchionne, sta cercando di coinvolgere Montezemolo in un ruolo alla presidenza del Consiglio. Un ruolo non ancora formalizzato, e che magari non sarà strutturato a breve a Palazzo Chigi.
Oggi il Corriere della Sera, in un articolo di Antonella Baccaro, scrive di un possibile, imminente, incarico di Montezemolo come “consigliere strategico di Matteo Renzi per l’attrazione degli investimenti esteri in Italia e la promozione del made in Italy”. Un ruolo che lo porrebbe, a Palazzo Chigi, a stretto contatto con un altro montezemoliano, ovvero Marco Simoni, giovane ed eclettico economista, tra le menti della fondazione montezemoliana Italia Futura.
Simoni ora per conto del premier segue, tra l’altro, le vicende economiche più internazionali di Renzi, tra qui il viaggio a Davos per partecipare all’annuale summit del World Economic Forum in Svizzera, dove ci saranno 1.500 uomini d’affari e oltre 40 capi di Stato.
Secondo le indiscrezioni raccolte da Formiche.net, uno dei dossier che il presidente del Consiglio potrebbe affidare a Montezemolo è la costruzione di una sorta di cabina di regia per riorganizzare, risistemare e coordinare gli enti e le società che a vario titolo promuovono gli investimenti italiani all’estero o l’attrazione di investimenti esteri in Italia: da Ice a Invitalia fino all’Enit, passando per le strutture della Farnesina.
Materie su cui è ferrato nel governo, tra gli altri, un altro montezemoliano come Carlo Calenda, già in Ferrari e in Confindustria con Montezemolo, ora parlamentare di Scelta Civica e soprattutto viceministro allo Sviluppo economico, più volte elogiato dal premier per le sue missioni estere.
Si vedrà se le indiscrezioni sull’ex presidente di Ferrari e attuale presidente di Alitalia saranno confermate oppure resteranno solo ipotesi come quella, fatta balenare da Silvio Berlusconi quando era a Palazzi Chigi, di voler nominare Montezemolo ambasciatore del made in Italy nel mondo.