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Che cosa (non) ha ottenuto Renzi nel semestre italiano dell’Europa

Si chiamava “Europa un nuovo inizio” il documento consegnato a Bruxelles e contenente il programma della Presidenza italiana dell’Unione europea iniziata il 1° luglio 2014 e conclusasi formalmente oggi (ufficialmente il semestre si è chiuso il 31 dicembre) con il discorso del premier Matteo Renzi di fronte all’Europarlamento, riunito in sessione plenaria a Strasburgo.

LE PAROLE

Titolo ad effetto, in perfetto stile Renzi. Alle “belle parole” contenute nel documento vanno aggiunte le altrettante “belle parole” pronunciate dal premier nel discorso di apertura della presidenza italiana, dove Renzi ha parlato di “generazione Telemaco” “di Selfie di una Europa annoiata”, insomma sembrava che l’Europa sotto la “spinta Renzi” dovesse uscire dallo stallo e avere davvero un “nuovo inizio”.

LE PRIORITA’

Se esaminiamo punto per punto le priorità che si leggono nel documento “Europa un nuovo inizio” elaborato dal governo si legge di: “Rinascimento industriale e delle PMI come spina dorsale vera e propria  dell’economia europea”, “di piena attuazione delle iniziative per combattere la disoccupazione giovanile”, “dell’idea di creare un sistema europeo di guardie di frontiera” e “di rilanciare il dialogo con la Russia per cogliere le opportunità di miglioramento del partenariato”. Ma quali di questi obiettivi sono stati raggiunti?

I NUMERI

Il piano di investimenti da 315 miliardi della Commissione europea, tanto rimarcato da Renzi, si è tradotto in realtà in un piano di 21 miliardi che dovrebbero diventare 315 grazie a un fantomatico effetto moltiplicatore. Inoltre i progetti da finanziare verranno scelti secondo criteri dettati  dalla Cancelliera Angela Merkel (malignano gli addetti ai lavori). Il tasso di disoccupazione ha raggiunto percentuali altissime, e l’occupazione giovanile è al minimo storico.

GLI ALTRI DOSSIER

Il sistema di guardie di frontiera è rimasto sulla carta e considerando gli avvenimenti degli ultimi giorni servono risposte serie e concrete per la tutela e la sicurezza di tutti noi cittadini. Il dialogo con la Russia non è stato rilanciato ma al momento è stato “sotterrato” e le sanzioni di sicuro non sono state benefiche per le economie nazionali.

IL MADE IN

Il risultato più importante che, secondo le intenzioni dell’Italia, si doveva portare a casa era il Made In, sollecitato in particolare dalle nostre PMI, ma anche questo dossier non è stato portato a termine dalla presidenza italiana. Pare che Renzi abbia investito tutte le sue energie sia prima che durante il semestre italiano per portare a casa la nomina di Federica Mogherini, che non è riuscita ad avere voce in capitolo come Europa con l’India nella vicenda Fucilieri di Marina.

LA FLESSIBILITA’

Anche sulla flessibilità nei conti pubblici i risultati sono magri: rimane la flessibilità “insita nelle norme vigenti di detto patto”.

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