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Tutte le proposte del Copasir per evitare altri casi Greta e Vanessa

Servono nuove norme per regolare la presenza dei cittadini italiani nelle zone ad alto rischio e più delicate del mondo, alcune delle quali potrebbero essere portate, già da stasera, in Consiglio dei ministri. A dirlo è stato il il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, dopo aver audito ieri il direttore generale del Dis, l’ambasciatore Giampiero Massolo.

SCONGIURARE NUOVI CASI

Il riferimento è in particolare alle due cooperanti italiane rapite in Siria e poi liberate, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo. Il Copasir ha chiesto che le nuove leggi vengano studiate “anche in termini preventivi, al fine di evitare il verificarsi di drammatici eventi che richiedano, tra l’altro l’impegno” di 007 altamente qualificati, i quali “corrono spesso rischi molto elevati“.

RISCHI IN AUMENTO

I rischi per i viaggiatori in aree di crisi aumentano – ha spiegato infatti Massolo al Comitato – come pure i pericoli cui vengono sottoposti gli operatori dell’intelligence“. C’è per questo bisogno di regole che “prevedano delle responsabilità per inadempienze”, pur “nel rispetto della libertà di ogni cittadino di entrare ed uscire dall’Italia, sancita dall’articolo 16 della Costituzione“.

MAGGIORI RISORSE

Ad un nuovo impianto legislativo, il Copasir ha chiesto di affiancare più fondi, nuove attrezzature informatiche tali da permettere i migliori risultati possibili nel contrasto alle cyber minacce e garanzie funzionali per gli agenti della nostra Intelligence impiegati sotto copertura nella lotta al terrorismo internazionale, anche grazie all’assunzione di “nuovo personale da impiegare fin da subito nelle operazioni più delicate“.

Alcune di queste richieste, spiega a Formiche.net il vicepresidente del Copasir, il senatore Giuseppe Esposito (Ncd), potrebbero essere incluse nell’atteso decreto del Viminale sui foreign fighter (qui la cronistoria del provvedimento) che verrà portato oggi in Cdm. “Riteniamo che alcune misure possano essere approvate in modo più veloce, come ad esempio l’utilizzo di maggiori risorse, mentre altre, come le garanzie funzionali, potrebbero invece richiedere più tempo“.

GRETA E VANESSA

Per ciò che riguarda la storia della due cooperanti lombarde, sul Giornale è
Fausto Biloslavo a scrivere che “durante il rapimento sono giunte diverse prove dell’esistenza in vita delle italiane ed in tutta la vicenda siamo stati aiutati dai servizi alleati. L’inchiesta dell’autorità giudiziaria è coperta dal segreto istruttorio e molti dettagli non sono stati rivelati per questo motivo“.

I DUBBI DA CHIARIRE

Permangono infatti ancora molti dubbi sulle circostanze che hanno portato le due ragazze in Siria e sulle modalità del loro rapimento e della loro prigionia. “Dopo aver sentito l’audizione – prosegue il quotidiano diretto da Alessandro Sallustiil deputato di Scelta Civica, Paolo Vitelli, si è chiesto «perché tempi così brevi tra il loro ingresso in terra siriana e il rapimento, quasi a sottintendere che non si sia trattato solo di un sequestro ad opera di un’organizzazione criminale, ma di un’operazione pianificata a tavolino?», si chiede Vitelli evidenziando i punti oscuri. Ed infine aggiunge: «La necessità del massimo impegno di tutte le istituzioni affinché si chiariscano subito tutti i termini della vicenda rapimento, che potrebbe causare ulteriori danni, in primis il rischio di emulazione, oltre a quello forse già procurato alla casse dello Stato». L’audizione ha confermato che le ragazze portavano aiuti ai civili, ma pure ai ribelli, compresi i kit sanitari «mimetici»“.

Tutti dubbi confermati da Gian Micalessin, reporter di guerra impegnato da anni nelle principali aree di crisi e di conflitto del mondo e giornalista per Il Giornale, in una conversazione con Formiche.net.

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