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Non è eccessiva una commissione di inchiesta su Anas?

Lo scorso 23 dicembre l’Anas apre un tratto di un km della “Palermo-Lercara Friddi”. Il 30 dicembre comunica di averlo chiuso in via cautelativa a causa del cedimento della rampa di accesso al Viadotto “Scorciavacche”. Qualche giorno dopo, esplode il caso mediatico innescato da un tweet tostissimo del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che, leggendo un articolo di Repubblica.it e guardando le foto pubblicate, pensa – evidentemente – di essere davanti a un colossale crollo del viadotto. In realtà, la foto è stata scattata quando la strada era già chiusa da giorni e nessun pericolo c’è mai stato per gli utenti, come hanno sottolineato l’azienda statale e le stesse imprese coinvolte.

E’ indubbia, comunque, una brutta figura per l’Anas, che subito avvia le contestazioni al Contraente generale e le azioni per accertare le responsabilità. Tutto questo non frena, anzi, il caso mediatico, gli articoli e le supposizioni malevoli sulla vicenda.

Ieri il senatore Marco Filippi (Pd) ha annunciato addirittura la richiesta di istituire una commissione parlamentare di inchiesta sull’operato dell’Anas. Uno strumento previsto dalla Costituzione con carattere di eccezionalità, che nel tempo è stato attuato in riferimento a temi di forte gravità, come la strage di via Fani e il sequestro ed assassinio dell’onorevole Aldo Moro, le stragi di stampo terroristico e mafioso, la Loggia massonica P2, il disastro del Vajont che provocò la morte di oltre 1.900 persone.

L’incidente in Sicilia, che non doveva verificarsi, e di cui si aspetta di conoscere le responsabilità, non mettono però in dubbio i risultati realizzati dalla società guidata da Pietro Ciucci a partire dal 2006. Un bilancio tornato in utile da 7 anni, e premiato di recente con l’Oscar per la completezza e la trasparenza dell’informazione. Quasi 1.500 km di strade aperte al traffico, per un investimento di 16,5 miliardi di euro. Ben 5.500 bandi di gara pubblicati per un totale di 23 miliardi di euro, cifre che ne fanno la prima stazione appaltante del Paese.

Per questo nasce una domanda: non è troppo l’istituzione di una Commissione di inchiesta? A chi serve e perché? Se l’obiettivo è l’incarico del presidente Ciucci, non è più semplice chiedergli di farsi da parte in un normale rapporto tra azionista e capo azienda?

Il cedimento di una rampa, che ha provocato danni per appena 200 mila euro, che saranno interamente a carico dell’impresa costruttrice, e non dell’Anas, né quindi dello Stato, in una situazione in cui, grazie alla tempestiva chiusura del tratto, nessun utente ha rischiato alcunché, può giustificare il ricorso a uno strumento così impegnativo dell’attività parlamentare? Seguiremo la vicenda.

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