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Il Foglio di Giuliano Ferrara presto nelle mani di Claudio Cerasa

“L’anno prossimo fanno trent’anni che sono lì, non esiste che io vada avanti ancora”.

Sono queste le parole con cui Giuliano Ferrara, intervistato ieri da Daria Bignardi a Le Invasioni barbariche, su La7, ha annunciato in diretta tv il prossimo addio al Foglio, il quotidiano di opinione che ha lui stesso fondato nel 1996 (questo il video).

Lascerà entro pochi giorni, perché il Foglio compie diciannove anni di vita il prossimo 30 gennaio. «E vent’anni sono sufficienti», spiega a tarda sera Ferrara al telefono con un cronista di Repubblica (dove il padre di Claudio, Giuseppe, è lo storico capo della cronaca romana). Cede la direzione, non smetterà di scrivere. «Continuerò, se vorranno. Resterò un tifoso del Foglio. Farò ancora parte di questa combriccola…», dice il fondatore del quotidiano.

A succedergli sarà Claudio Cerasa, oggi caporedattore del giornale ma soprattutto autore di pezzi in particolare di politica (specialità, il renzismo) ma anche di giudiziaria e anche di economia, è autore di diversi saggi, ultimo quello sulla catene della sinistra che Renzi intende tagliare. Il passaggio non avverrà nell’immediato, ha specificato Ferrara, ma “succederà presto”. “Prima ci sono le solite cose burocratiche da risolvere. Ha 31-32 anni, forse è già un po’ vecchiotto”.

“Entriamo nel ventesimo anno, è giusto così. Non sono mica un satrapo”, ha detto. “Continuerò a scrivere per il giornale se Cerasa vorrà” e “continuerò a tifare per Il Foglio, naturalmente”. La sua, commenta, non è una rottamazione “renziana”, ma “un gesto superbo”. “Rinuncio a una cosa che teoricamente è il massimo per un giornalista. Lascio il Foglio non solo a Cerasa ma un insieme di ragazzi fantastici che hanno una grande esperienza collettiva”.

Ora però sono in molti a chiedersi in Rete (e non solo) se abbia detto il vero o se la sua sia stata solo una delle tante battute o trovate ad effetto della sua lunga carriera. Nella redazione del Foglio si conferma l’intenzione di Ferrara: l’ascesa di Cerasa è legata anche e soprattutto a un progetto editoriale che “quadruplicherà le uscite”: “Siamo a bomba”, dicono le nuove leve del quotidiano, “con sperimentazione del digital first, varie edizioni speciali durante il giorno”.

Perché Cerasa? Ecco quello che Ferrara ha detto a Repubblica: “Perché è un campione. È bravissimo, giovanissimo. Cerco una leadership. Naturalmente non c’è solo lui, ci sono tanti ottimi giovani in redazione. Una bella squadra”.



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