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Il Papa missionario in Sri Lanka: parole, opere e gesti

Il secondo viaggio in Asia di Papa Francesco – dopo la Corea del sud visitata ad agosto – è iniziato dallo Sri Lanka. Domani sarà nelle Filippine, Paese di gran lunga più cattolico del continente.

“LA LIBERTA’ RELIGIOSA E’ UN DIRITTO UMANO FONDAMENTALE”

Nell’omelia per la messa di canonizzazione del Beato Giuseppe Vaz, tra i grandi missionari in Asia, Francesco ha parlato di libertà religiosa, definendola “un diritto umano fondamentale. Ogni individuo dev’essere libero, da solo o associato ad altri, di cercare la verità, di esprimere apertamente le sue convinzioni religiose, libero da intimidazioni e da costrizioni esterne. Come ci insegna la vita di Giuseppe Vaz – ha aggiunto il Pontefice – l’autentica adorazione di Dio porta non alla discriminazione, all’odio e alla violenza, ma al rispetto per la sacralità della vita, al rispetto per la dignità e la libertà degli altri e all’amorevole impegno per il benessere di tutti”.

“SIAMO CHIAMATI A USCIRE IN MISSIONE”

Immancabile, nei discorsi del Papa preso quasi alla fine del mondo, l’accenno all’importanza della missione: “Questa è la strada anche per i seguaci di Gesù oggi. Siamo chiamati ad uscire con lo stesso zelo, con lo stesso coraggio di san Giuseppe, ma anche con la sua sensibilità, con il suo rispetto per gli altri, con il suo desiderio di condividere con loro quella parola di grazia che ha il potere di edificarli. Siamo chiamati a essere discepoli missionari”. Successivamente, si è spostato al Santuario di Nostra Signora del Rosario a Madhu, dove ha chiesto alla Madonna di “accompagnare con le sue preghiere gli sforzi degli srilankesi di entrambe le comunità tamil e singalese”.

DIALOGO INTERRELIGIOSO SI’, MA SCHIETTO

Il primo significativo appuntamento del Papa sull’isola dell’oceano indiano era stato, ieri, l’Incontro interreligioso ed ecumenico ospitato dalla Bandaranaike Memorial International Conference Hall di Colombo. Innanzitutto, ha detto Francesco, “nel Concilio Vaticano II la Chiesa Cattolica ha dichiarato il proprio rispetto profondo e duraturo per le altre religioni. Ha dichiarato che «nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni”. Dopo aver lodato le iniziative che hanno offerto l’opportunità di dialogo tra le diverse confessioni religiose presenti in Sri Lanka, il Pontefice ha spiegato che affinché  “tale dialogo ed incontro sia efficace, deve fondarsi su una presentazione piena e schietta delle nostre rispettive convinzioni. Certamente tale dialogo farà risaltare quanto siano diverse le nostre credenze, tradizioni e pratiche. E tuttavia, se siamo onesti nel presentare le nostre convinzioni, saremo in grado di vedere più chiaramente quanto abbiamo in comune”.

LE RELIGIONI “DENUNCINO GLI ATTI DI VIOLENZA”

Con l’eco della strage nella redazione di Charlie Hebdo, a Parigi, ancora forte, il Papa ha detto che “per il bene della pace, non si deve permettere che le credenze religiose vengano abusate per la causa della violenza o della guerra. Dobbiamo essere chiari e non equivoci nell’invitare le nostre comunità a vivere pienamente i precetti di pace e convivenza presenti in ciascuna religione e denunciare gli atti di violenza quando vengono commessi”.

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