Lo spazio Art Forum Würth Capena ricomincia a stupire: dal 10 febbraio presenterà al pubblico la mostra “Nasi odorano tulipani. L’arte irregolare nella Collezione Würth”, attingendo ad un ampio nucleo di opere della Collezione dedicato a questo particolare genere, prodotto da persone con disabilità intellettiva.
Si tratta di un progetto espositivo (con un titolo derivato da una delle opere in mostra di Uwe Kächele) che viene presentato per la prima volta in Italia. In mostra una selezione di oltre trenta lavori tra dipinti, disegni e sculture, per rappresentare di più di venti artisti, tra i quali David Christenheit, Helmut Widmaier, Rosemarie Hübner, Walburga Brai, Martin Udo Koch e Georg Würz. Nella varietà degli immaginari, dei vissuti, dei soggetti, degli stili e delle tecniche, emergono risultati estetici originali spesso sanciti dalla partecipazione a diverse mostre in Europa. Molti di questi artisti operano in “ateliers assistiti” in Germania.
L’interesse per l’arte irregolare da parte della coppia di collezionisti Carmen e Reinhold Würth rientra in un impegno più ampio volto all’integrazione sociale delle persone diversamente abili. Basti pensare all’Hotel Restaurant Anne-Sophie a Künzelsau, nato per volontà di Carmen Würth ed esempio di integrazione e convivenza di persone con e senza disabilità o il sostegno al programma internazionale di allenamento sportivo e competizioni atletiche, Special Olympics.
Coerentemente a tutto ciò, si pone quindi anche l’aver accolto nella Collezione lo stimolante dialogo tra Out- e Insider-Art, con l’intento di chiarire che l’apertura nei confronti della prima non è importante soltanto da un punto di vista sociale, ma altresì interessante da quello artistico. E “arte irregolare” è la definizione corrente in Italia per designare non solo le produzioni legate alla disabilità intellettiva, ma anche tutte quelle caratterizzate da immediatezza e spontaneità che fioriscono al di fuori dei circuiti ufficiali di tendenze o movimenti.
Nel 1945 Jean Dubuffet, coniando la definizione di “Art Brut” (“arte grezza”), ne riconobbe per la prima volta il valore. La ricerca ed il lavoro di Dubuffet vanno letti alla luce di un periodo storico (i primi del Novecento) in cui le avanguardie artistiche, alla ricerca di nuove fonti di ispirazione e forme espressive, trovarono stimoli per entrambi questi aspetti nell’arte dei cosiddetti outsiders. Oggi l’arte irregolare, Art Brut o Outsider Art (secondo la definizione anglosassone), conta numerose collezioni (la più nota è la Collection de l’Art Brut di Losanna), musei e gallerie dedicate.
Parallelamente negli spazi dell’Art Forum Würth Capena sarà possibile visitare una mostra dedicata alla storia del gruppo Würth. Quest’ultima, presentata sotto forma di linea del tempo, intende celebrare i suoi 70 anni di attività, al tempo stesso, rievocare gli eventi più salienti della storia mondiale tra il XX e il XXI secolo, con un’attenzione particolare alle vicende della Germania e dell’Italia.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo dell’editore Swiridoff.