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Figli e conigli, che cosa pensa davvero Papa Francesco secondo Becciu, Galantino e Mogavero

Il coniglio tiene banco, a qualche giorno di distanza dalle frasi del Papa pronunciate a bordo dell’aereo che lo riportava in Italia dopo il viaggio in Sri Lanka e nelle Filippine. A intervenire, oggi, su Avvenire, è il sostituto della segreteria di stato della Santa Sede, mons. Angelo Becciu: “A vedere i titoli dei giornali, il Santo Padre, con il quale ho parlato ieri, ha sorriso ed è rimasto un pochino sorpreso dal fatto che le sue parole – volutamente semplice – non sono state pienamente contestualizzate rispetto a un passo chiarissimo della Humanae Vitae sulla paternità responsabile”.

“PAPA SORPRESO E DISPIACIUTO”

Becciu precisa anche cosa intendesse il Pontefice quando ha indicato il numero tre a proposito di figli: “Il numero tre si riferisce unicamente al numero minimo indicato da sociologi e demografi per assicurare la stabilità della popolazione. In nessun modo il Papa voleva indicare che esso rappresenta il numero giusto di figli per ogni matrimonio. Ogni coppia cristiana, alla luce della grazia, è chiamata a discernere secondo una serie di parametri umani e divini quale sia il numero di figli che deve avere”. Quanto al “malinteso”, il sostituto della segreteria di Stato ha spiegato che Francesco “è davvero dispiaciuto che si sia creato un tale disorientamento. Egli non voleva assolutamente disconoscere la bellezza e il valore delle famiglie numerose”.

“NON PUO’ PREVALERE L’ISTINTO”, DICE GALANTINO

Quanto al merito della questione, è intervenuto anche il segretario della Cei, mons. Nunzio Galantino, che allAnsa ha detto che con la frase sui conigli, “Francesco ha riaffermato che non si possono fare figli tanto per farli, non può prevalere l’istinto”, ma occorre consapevolezza.

IL PAPA “REALISTA”

Era già stato il vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, qualche giorno fa, a definire su Repubblica come “realista” la posizione del Papa: “Del resto c’è differenza tra la sessualità animale e quella umana. Gli animali si accoppiano obbedendo alle leggi della natura, gli uomini fanno scelte libere aperte alla vita ma che insieme devono considerare anche la qualità della vita stessa. Ciò non significa intendere la sessualità come mero capriccio o soddisfazione corporea, ma come scelta consapevole, perché ogni figlio sia effettivamente voluto in un’ottica di apertura alla vita. Paolo VI, parlando ai confessori, raccomanda comprensione e misericordia”.

IL CHIARIMENTO NELL’UDIENZA DEL MERCOLEDI’

Scrive il responsabile di Vatican Insider, Andrea Tornielli, che le “parole di Francesco durante l’udienza generale del mercoledì hanno chiarito e corretto un’interpretazione sbagliata di quanto lo stesso Papa aveva detto lunedì 19 gennaio poco dopo la partenza del volo da Manila, nella conferenza stampa con i giornalisti del volo papale, durante quale aveva pronunciato l’ormai famosa frase sui conigli”. “Il messaggio veicolato da molti media – aggiunge il vaticanista – era stato infatti quello di un invito al controllo delle nascite – qualcuno ha parlato di un’apertura alla contraccezione  – come pure della benedizione del numero di tre figli come ideale per la famiglia cattolica. È sempre utile, in questi casi, rifarsi al testo originale”. Talvolta – osserva – “può diventare indispensabile, tenendo anche conto, nel leggere le risposte del Pontefice, di quale fosse la domanda di partenza”.

“IL PAPA NON HA MAI DETTO CHE LA FAMIGLIA MODELLO HA TRE FIGLI”

Quanto alla frase sui conigli, Tornielli sottolinea che “il Papa non ha mai detto che la famiglia modello ha tre figli, come gli è stato erroneamente attribuito. Rispondendo a una domanda che menzionava il numero medio di figli per ogni donna filippina superiore a tre, Francesco si è limitato a ricordare che secondo le statistiche tre figli per coppia è il numero minimo per garantire la stabilità della popolazione. Sotto questa soglia c’è la denatalità. E alcuni paesi occidentali, in particolare l’Italia, sono molto al di sotto di quella soglia al punto che questa situazione – come peraltro è ben noto – rischia di mettere in crisi lo stato sociale”.

“MI SPIACE CHE IL PAPA CI SIA CASCATO”

Ma è sul Foglio che il vaticanista del Tg1, Aldo Maria Valli, di certo non annoverabile tra i critici dell’attuale Pontefice, conferma le perplessità sul discorso aereo di Francesco: “Buongiorno, sono un coniglio. Scusate l’intrusione, ma vorrei dire la mia sulle recenti esternazioni papali, che ho ascoltato con le mie lunghe orecchie e non senza stupore. Per questo alzo rispettosamente la zampetta e mi faccio avanti. I pregiudizi su noi conigli sono, ahimè, numerosi, e mi spiace che anche il Papa Francesco ci sia cascato”.


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