Skip to main content

Perché in Italia sono quasi tutti pazzi sia di Le Pen che di Tsipras?

Fausto Bertinotti al Quirinale? Arsenico e vecchi… cashmere.

++++++

‘’Finalmente ho deciso / da stasera la mia vita / nelle mani di un ragazzo / no, non la metterò più’’. Così cantava Patty Pravo negli anni dorati del Piper. Noi, nelle mani di un ragazzo, stiamo mettendo  la Presidenza della Repubblica.

++++++

Fateci caso. Marine Le Pen vince le elezioni europee in Francia e in Italia esultano tutti: anche a sinistra. D’Oltralpe non la vogliono neppure alle manifestazioni patriottiche? Chi se ne frega. Da noi la esibiscono chez Floris perché comunque è nemica della Ue. Alexis Tsipras trionfa in Grecia? In Italia festeggiano tutti: anche le forze di destra. A pensarci bene che differenza c’è, nei programmi, tra Syriza e Fratelli d’Italia? Ben poco. Tra Tsipras e Matteo Salvini poteva essere ‘’divisiva’’ la questione dell’accoglienza. Ma il leader ellenico ha rimediato subito alleandosi con i Greci indipendenti, un partito di destra, xenofobo, che sull’immigrazione ragiona più o meno come la Lega. Ormai la  vera discriminante è l’idea  dell’Europa,  a cui si oppone la retorica della sovranità nazionale. ‘’Il patriottismo – ha scritto Samuel Johnson –  è  l’ultimo rifugio delle canaglie’’. Di destra e di sinistra, aggiungiamo noi.

+++++

Perché Matteo Renzi chiede ai parlamentari del Pd di consegnare la scheda bianca nelle prime tre votazioni per l’inquilino del Quirinale prima di ‘’illuminarli’’ nell’imminenza della quarta? Il premier-segretario teme che la minoranza gli faccia lo scherzo di convergere, insieme ad altre forze  (Sel, ex grillini, magari anche fittiani)  su di un candidato NN (non Nazareno) fin dalle prime votazioni, in modo da condizionare le decisioni del leader nelle elezioni successive,  in cui è sufficiente la maggioranza assoluta. Se così sarà, Renzi vuole avere il modo e il tempo di valutare la situazione. In effetti quel rischio il premier lo corre davvero. Del resto, se gli oppositori interni vogliono sul serio cimentarsi in un’operazione siffatta, devono metterla in atto subito, anche per contarsi e conquistare uno spazio di negoziato. Ma la minoranza dem è divisa. Per ora prevalgono le posizioni di quanti sono convinti che, alla fine, Renzi indicherà un nome condiviso dalla grande maggioranza del partito. E Silvio Berlusconi starà a guardare. Come le stelle.

+++++

Matteo Renzi e Giorgia Meloni annunciano una candidatura comune. Dice il proverbio: Dio li fa, poi gli accompagna.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter