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Pubblica amministrazione, perché sulla mobilità c’è tensione tra governo e Confedir

Il dipartimento della Funzione Pubblica sta per varare le linee guida relative ai criteri di mobilità del personale della Pubblica Amministrazione collocato in mobilità per effetto del riordino delle funzioni delle Province e delle Città Metropolitane, delle Regioni ordinarie (ex art. 1, c. 418-430 della Legge 190/14, in vigore dall’1/1/2015).

Mercoledì 28 gennaio, nella tarda mattinata il ministro Maria Carmela Lanzetta (Affari regionali) ed il sottosegretario Angelo Rughetti (Funzione pubblica) – scrive Stefano Biasioli, segretario generale Confedir – “hanno incontrato le confederazioni sindacali della Pubblica Amministrazione consegnando loro (ore 13) un documento di 22 facciate relativo alle Linee guida e chiedendo un parere scritto entro le ore 17 dello stesso giorno”.

Commenta Biasioli: “Ovvie le reazioni sindacali, basate sulla impossibilità di una analisi critica attenta ed approfondita su un tema (la mobilità) così essenziale per la vita di migliaia di persone, dipendenti delle Province”.

La Confedir, nella persona del segretario amministrativo, prof. Michele Poerio – si legge in una nota della confederazione – ha evidenziato numerose criticità riassunte in questo documento messo a punto dalla confederazione dei dirigenti.

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