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Ansaldo, che cosa ci aspettiamo da Hitachi. Le attese di Federmanager

welfare, sentenza, corte costituzionale

Prime reazioni alla vendita da parte di Finmeccanica delle controllate Ansaldo Breda e Ansaldo Sts attive nel settore dei trasporti. L’operazione, comunicata ieri e illustrata anche in una conferenza stampa ieri sera al ministero dello Sviluppo economico, sta facendo discutere forze politiche e sindacali. Dopo l’intervento del senatore Pd, Massimo Mucchetti, ecco il giudizio della federazione dei manager industriali di società pubbliche e private, Federmanager presieduta da Giorgio Ambrogioni.

IL COMMENTO DEI DIRIGENTI INDUSTRIALI

“La scelta di Finmeccanica di cedere le due Ansaldo, ancorché da tempo annunciata e motivata, resta dolorosa perché costituisce un ulteriore impoverimento del nostro sistema imprenditoriale. Ancora una volta, usciamo da un settore tecnologico strategico per lo sviluppo del sistema infrastrutturale e per la competitività del Paese. I rischi di una gestione etero diretta sono evidenti”. E’ questo il commento di Giorgio Ambrogioni, presidente Federmanager, sulla vendita ad Hitachi Rail di Ansaldo Breda ed Ansaldo STS.

L’ESEMPIO NUOVO PIGNONE

“Comunque – secondo Ambrogioni – dobbiamo guardare avanti, dobbiamo auspicare, se non pretendere,  che Hitachi creda e investa su Ansaldo per fare delle due aziende quello che General Electric ha voluto e saputo fare del Nuovo Pignone, una delle poche privatizzazioni riuscite, capace di creare valore per l’azienda e per il Paese”. “Crediamo quindi – ha aggiunto il presidente di Federmanager – ci siano tutte le condizioni per fare delle due Ansaldo un vero e proprio polo di eccellenza di Hitachi Rail per il mercato globale ma occorrerà vigilanza politica e sociale”.

LE ATTESE SULLE PROFESSIONALITA’

“Ci attendiamo – ha sottolineato Ambrogioni – investimenti in grado di far emergere tutte le potenzialità produttive, professionali e manageriali presenti in Ansaldo Breda ed Ansaldo STS e che tutto questo avvenga anche a beneficio di tutte le realtà territoriali interessate”.

ORA INVESTIMENTI SU DIFESA E SPAZIO

“Infine – ha concluso Ambrogioni – riteniamo indispensabile che questo ulteriore sacrificio industriale vada a rafforzare gli investimenti sulle attività indicate come core business di Finmeccanica in modo da mantenere, nei fatti, un posizionamento di competitor mondiale”.

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