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Perché Juncker con la nomina di Barnier alla difesa attacca un po’ Lady Pesc Mogherini

Consiglio europeo

Il presidente della Commissione europea ha “esautorato” l’Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di Sicurezza Federica Mogherini? E’ la domanda che si pongono molti, come ha fatto Fabrizio Ravoni del Giornale ieri, dopo la nomina di Michel Barnier a consigliere speciale per la politica europea di Sicurezza e di Difesa.

LA NOTA DI JUNCKER

La notizia è arrivata con una nota della Commissione europea a firma di Jean-Claude Juncker. Si legge: “All’entrata in carica dell’attuale Commissione abbiamo dichiarato che l’Europa avrebbe dovuto essere resa più forte in termini di sicurezza e di difesa. Certo, l’Europa ha principalmente un potere di persuasione, ma a lungo andare anche il potere di persuasione più forte ha bisogno di un minimo di capacità di difesa integrate. Grazie alla vasta esperienza maturata nel settore della sicurezza e della difesa, Michel Barnier è la persona giusta per consigliare sia me sia l’Alta rappresentante/Vicepresidente Federica Mogherini su queste materie così importanti per il futuro dell’Europa“. Barnier è stato per un anno circa ministro degli Esteri francese e per il resto della sua carriera politica a livello europeo si è occupato di affari regionali prima 1999/2004 e di mercato interno dopo 2009/2014.

LE INTERPRETAZIONI SULLA NOMINA DI BARNIER

Alcuni osservatori sostengono che Barnier, compagno di partito ed ex avversario di Juncker, prima o poi meritasse una ricompensa politica, perché in occasione del Congresso di Dublino del PPE (marzo 2014), i delegati chiamati a votare per la scelta del candidato PPE che avrebbe dovuto guidare la commissione europea (in caso di vittoria popolare) diedero 382 voti a Juncker e 245 a Barnier. Considerando inoltre che il presidente socialista François Hollande non avrebbe mai nominato un esponente del partito popolare come commissario (ha infatti nominato il suo compagno di partito Pierre Moscovici) è toccato a Juncker ringraziare il suo ex avversario con la nuova nomina.

LA NOVITA’ DELLA CARICA

Si tratta di una carica assolutamente inedita, non prevista dai trattati e creata ad hoc per il francese, visto che da quando esiste la Commissione europea nessun presidente ha mai nominato un consigliere speciale. Gli addetti ai lavori chiariscono che la figura dell’Alto rappresentante per la politica estera e sicurezza comune ha competenze “border line“ e poco chiare. Infatti ai sensi dell’articolo 15 del Trattato di Lisbona “la rappresentanza esterna della Ue, per le materie relative alla politica estera e di sicurezza comune” vengono attribuite al presidente del Consiglio europeo, “fatte salve le attribuzioni dell’Alto rappresentante”; quindi nel testo non è chiaro in che modo vengano divise le competenze tra presidente e Alto rappresentante. A questo si aggiunge che con la nomina di Barnier a consigliere speciale per la politica europea di sicurezza e difesa verrebbe di fatto tolta all’Alto rappresentante anche l’altra delega, quella della sicurezza.

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