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Che cosa dice il rapporto di I-Com su pagamenti elettronici, e-commerce e social media

Dall’economia alla finanza. Dopo aver trasformato i modelli di consumo e di business di interi comparti di mercato, l’innovazione digitale si sta dirigendo anche verso il settore finanziario. E proprio al fenomeno della Digital Finance Innovation è dedicato il primo rapporto Digifin, promosso da I-Com (Istituto per la Competitività) insieme ai partner Agos Ducato, BNL, Credem, Edenred e MasterCard e presentato oggi alla presenza dei protagonisti delle istituzioni, della ricerca, delle aziende e delle Autorità.

“Mentre, negli ultimi anni, l’innovazione digitale ha dimostrato di essere un fenomeno di portata epocale per l’economia, la crisi ha messo a nudo il nervo scoperto della finanza, che deve necessariamente essere vicina alle trasformazioni, anche in chiave innovativa, di chi produce ricchezza”, ha commentato Stefano da Empoli, Presidente I-Com e curatore del Rapporto insieme a David Pelilli, Direttore dell’Osservatorio Digifin di I-Com.

PAGAMENTI ELETTRONICI

Il rapporto sulla finanza digitale di I-Com ha messo a fuoco i passi avanti nella lotta al contante in Europa. Aggregando e rielaborando i dati delle più autorevoli fonti internazionali, è emerso che l’Europa ha chiuso il 2013 con oltre 100 miliardi di pagamenti elettronici (+22,3% rispetto al 2009). Una cifra destinata a salire a 177 miliardi nel 2020.

Nella classifica dei primi 10 paesi europei per numero di transazioni elettroniche riportata da I-Com, l’Italia è al quinto posto con 4,5 miliardi di operazioni eseguite nel 2013. Ai primi posti, Germania (circa 20 miliardi), UK (19, 7 miliardi) e Francia (18 miliardi).
Lo strumento di pagamento più usato in Europa, con 224.913 miliardi di euro nel 2013 resta il bonifico, mentre le vere protagoniste della lotta al contante sono le carte di pagamento, che per importo di transato producono tuttavia solo lo 0,9% del totale UE. Si tratta però di un mercato in forte crescita: al 2018, sfiorerà i 100 miliardi di transazioni (European Banking Authority).

IL COMMENTO DI IEPC

“I pagamenti con carta rappresentano una risorsa sociale fondamentale per contrastare l’economia sommersa che in Italia vale quasi 200 miliardi di euro, come evidenziato anche dall’Istat. Dico sociale perché le istituzioni devono fare di tutto per promuovere l’uso della moneta digitale attraverso agevolazioni che diano beneficio e convenienza tanto ai consumatori quanto ai commercianti. La coalizione che presiedo lo chiede da sempre e il mese scorso abbiamo presentato alle Commissioni Finanze e Attività Produttive proposte per incentivare i pagamenti digitali”, ha commentato Antonio Longo, presidente di IEPC – la coalizione di associazioni di consumatori che sostiene e promuove i pagamenti digitali – i risultati del rapporto DIGIFIN realizzato da I-Com.

E-COMMERCE

Un settore che nel 2013 ha mosso risorse per oltre 363 miliardi di euro (+16,3% rispetto al 2012), è quello del commercio elettronico. Secondo il rapporto 2014 European B2C E-Commerce, un contributo significativo giunge da parte dei paesi dell’Europa occidentale (50%), come UK e Germania. “I siti on-line italiani hanno sviluppato, nel 2014, un volume di vendite pari a 13,2 miliardi € (+17% sul 2013)”, si legge nel rapporto che osserva come alla crescita importante del commercio elettronico stia contribuendo la diffusione di dispositivi quali tablet e smartphone, che, a loro volta, sono tra le cause della convergenza tra e-payment e mobile payment. A questo proposito, il rapporto I-Com prevede una crescita del 60,8% delle transazioni mobile, tra il 2010 e il 2015 (World Payment Report 2014). In crescita l’importanza degli operatori non bancari: nel 2015 peseranno per il 15% sul totale delle transazioni m-payment, quasi il doppio rispetto al 2011.

CREDITO AL CONSUMO

I-Com ha messo a fuoco la potenziale incidenza del credito al consumo sull’e-commerce, qualora se ne eguagliasse la possibilità di impiego rispetto alle vendite retail tradizionali. “Riparametrando il tasso di incidenza del credito al consumo sulle vendite al dettaglio (7,2% nel 2014), si ottiene che il potenziale annuo di questa modalità di finanziamento sul settore dell’e-commerce sarebbe pari a circa 950 milioni €.
Nel nostro paese, il potenziale inespresso del credito al consumo a supporto dell’e-commerce è stato quantificato in 4,5 miliardi $ per il triennio 2015-2017”, si legge sul rapporto.

BANCHE E SOCIAL NETWORK

Il rapporto I-Com, partendo dai dati di una survey condotta da KPMG nel 2013 su 21 tra i maggiori istituti bancari italiani, in base ai quali i social media si stanno rapidamente diffondendo nel settore finanziario, con il 90% del campione presente in rete con i propri canali social, ha analizzato le performance su Facebook, Twitter e YouTube dei 6 maggiori istituti bancari presenti in Italia. Unicredit si posiziona in testa alla classifica generale con 63 punti su 100, staccando di misura BNL (45/100) e Intesa Sanpaolo (41/100).

L’ARRETRATEZZA DELLE BANCHE

Rispetto agli operatori finanziari operanti sul mercato europeo, ha osservato I-Com, le banche italiane registrano tuttavia un elevato tasso di arretratezza rispetto all’utilizzo dei nuovi canali social. Pur posizionandosi al terzo posto nella classifica europea, Unicredit evidenzia un ritardo significativo rispetto alle prime posizioni occupate da Inghilterra (Barclays)  e Francia (Crédit Agricole):

LE PERFORMANCE DELLE BANCHE ONLINE

Relativamente più incoraggianti sono, invece, le performance social delle banche online, che I-Com sintetizza in un ranking dedicato. Che Banca! e ING Direct si posizionano ai primi due posti, soprattutto grazie ai risultati conseguiti su Facebook (154.000 fan ciascuna), mentre Banca Mediolanum conquista il terzo posto, grazie alla qualità dell’interazione con i clienti, in particolare su Twitter (elevato numero di retweet da parte dei follower).

Il rapporto fa una menzione speciale a Widiba, la nuova banca online di Monte dei Paschi di Siena, che si posiziona al quarto posto nella classifica generale. Con 25.000 follower, la banca è già prima su Twitter, mente su Facebook è sul punto di insediare il primato di Che Banca! e ING Direct, con i suoi 125.000 fan.

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